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La "lista nera" dei bambini del Donbass. La dichiarazione di Dmitrij Poljanskij sul sito Mirotvorez
Riguardo l’accanimento del sito ucraino contro i bambini del Donbass, vi riportiamo la dichiarazione di Dmitrij Poljanskij, primo vice del Rappresentante Permanente della Federazione Russa presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite:
“Su ciò che sta avvenendo, la Russia esigerà passi concreti per il giusto posizionamento dal punto di vista degli obblighi internazionali dell’Ucraina”. Dopo l’inserimento della scrittrice di Lugansk di soli 13 anni, Faina Savenkova nella lista nera del famigerato sito ucraino “Mirotvorez”, ora è stato incluso un altro bambino di 13 anni, per il solo fatto che lui e la sua famiglia sono andati a vivere nel Donbass. Questa è la sua unica colpa.
L’Unione Europea tace e le organizzazioni che dovrebbero tutelare i diritti dei minori non mostrano alcuna reazione. Eppure la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea dice all’art. 7: “Rispetto della vita individuale e della vita familiare. Ogni individuo ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e delle sue comunicazioni; all’art.8 : “Protezione dei dati di carattere personale. Ogni individuo ha diritto alla protezione dei dati di carattere personale che lo riguardano. Tali dati devono essere trattati secondo il principio di lealtà, per finalità determinate e in base al consenso della persona interessata o un altro fondamento legittimo previsto dalla Legge.
Il rispetto di tali regole è soggetto al controllo di una autorità indipendente”. Faina Savenkova aveva mandato ai membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU un suo video, in cui esortava l’organizzazione a non dimenticare che i bambini del Donbass hanno diritto all’infanzia e alla vita pacifica. Aveva scritto anche al segretario generale Antonio Gutierrez, chiedendo di influire sul governo dell’Ucraina, affinché le informazioni personali dei bambini venissero eliminate dal sito e lo stesso “Mirotvorez” bloccato. Copia della lettera è stata inviata anche all’Unicef. Nell’elenco del Mirotvorez ci sono già parecchi minorenni e, come ha sottolineato Dmitrij Poljanskij, “in tal modo l’Ucraina continua a lottare contro i bambini del Donbass, minacciando la loro vita, la loro salute, facendolo apertamente e impunemente, senza temere la condanna, sia all’interno del paese che a livello internazionale”. Secondo il diplomatico russo, “Non è facile per i funzionari internazionali dare una valutazione onesta del caos generato dall’Ucraina nel campo dei diritti umani e dei diritti dei bambini”.
Nel 2016 il Mirotvorez aveva pubblicato una lunghissima lista di giornalisti che erano stati accreditati presso le due repubbliche del Donbass, addossando loro la colpa di “collaborare con i separatisti armati”. L’elenco comprendeva tutti i loro dati personali, compreso i numeri di telefono, e i giornalisti ricevettero molte minacce. L’allora rappresentante dell’OSCE per la libertà dei mass media, Dunja Mjatovic’, definì quella pubblicazione “un passo inquietante”. Seguì la protesta pubblica dei giornalisti che chiedevano la cancellazione della banca dati. Anche i bambini del Donbass avrebbero diritto a essere cancellati dalla scandalosa banca dati, e tuttavia le loro informazioni personali sono ancora lì, anzi, vengono continuamente ampliate di foto e documenti personali, attestanti la “pericolosità e minaccia per la sicurezza dell’Ucraina”.
Sarebbe possibile in Italia un sito dedicato, dove si pubblicano continuamente, da 7 anni, dati sensibili della popolazione? Indirizzi, foto, numeri di telefono – incluso anche quelli dei familiari, cosa succederebbe, quali sarebbero le conseguenze per tali azioni?
P.s. Una collega giornalista russa, Najdjonova Veronika, che vive e lavora in Germania, è stata inserita nella lista subito dopo aver scritto un articolo sul Telegraf di Berlino, dedicato a Faina Savenkova e agli altri bambini del Donbass inseriti nel Mirotvorez. E qui non posso non aggiungere che io stessa che scrivo questo articolo, sono stata inserita tempo fa nel sito Mirotvorez, con tutti i miei dati personali e foto, con la definizione di “giornalista nemica dell’Ucraina , pericolosa per la sicurezza del paese e collaboratrice dei terroristi separatisti del Donbass … e altre accuse varie demenziali, a cui hanno aggiunto la pubblicazione di buona parte dei miei interventi, sia pubblici che scritti in articoli per la stampa russa...