La Russia condanna l'uso di gas lacrimogeni contro i giornalisti da parte della polizia USA e chiede una risposta internazionale

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La Russia condanna l'uso di gas lacrimogeni contro i giornalisti da parte della polizia USA e chiede una risposta internazionale

 

La sacra libertà di stampa difesa dagli USA? Cancellata dall’ondata di brutale repressione operata dalle forze di sicurezza del regime yankee nei confronti delle proteste scatenate dalla morte del cittadino afroamericano George Floyd avvenuta per mano della polizia. 

 

Il ministero degli Affari Esteri della Russia ha espresso preoccupazione per "la crescente incidenza della violenza della polizia contro i giornalisti", nonché per gli "arresti ingiustificati" durante la copertura giornalistica delle proteste scoppiate negli Stati Uniti. 

 

I diplomatici di Mosca hanno definito “inaccettabile” l'uso di proiettili di gomma e gas lacrimogeni da parte della polizia contro i rappresentanti dei media. In particolare, ha descritto come "una manifestazione di crudeltà ingiustificata" la dispersione "selettiva" con spray al peperoncino contro il corrispondente dell'agenzia russa RIA Novosti, Mikhail Turgiev.

 

Come riportato questa domenica da RIA Novosti, l'agenzia per la quale lavora Turguiev, gli eventi si sono verificati in una stazione di servizio situata nell'area colpita dai disordini di Minneapolis. Il suo corrispondente era lì, insieme a quattro membri della squadra del media statunitense Vice e i proprietari della stazione di servizio, quando una volta arrivato un minibus della polizia con agenti, questi "aprirono immediatamente il fuoco con proiettili di gomma".

 

"Sentendo le grida" dei presenti, per avvisarli che si trovavano in una proprietà privata e che c'erano rappresentanti della stampa, gli agenti smisero di sparare, ma poi uscirono dal loro veicolo e "puntarono le loro armi" sulle persone che erano fuori dalla stazione di servizio, esortandone alcuni ad entrare all'interno.

 

Le persone condotte all’interno della stazione di servizio sono state fatte inginocchiare e hanno mostrato i loro documenti, ma per qualche oscura ragione, un agente ha spruzzato lo spray al peperoncino sul volto di uno di loro. 

 

Nel frattempo, Turguiev e altri giornalisti sono rimasti in strada accanto all’auto. Quando il corrispondente di RIA Novosti si stava già preparando ad entrare, un altro agente gli si è avvicinato e, sebbene Turgiev gli abbia dato il suo documento di identità e lo abbia informato che era un rappresentante della stampa, "il poliziotto, senza dire nulla, gli ha spruzzato spray sul viso".

 

Sia Turguiev che l'altro giornalista interessato si sono ripresi dall'effetto del gas e sono in condizioni stabili, ha informato l'agenzia.

 

Il ministero russo ha ricordato alle autorità statunitensi che garantire la sicurezza dei giornalisti, nonché la libertà di espressione e la parità di accesso alle informazioni per tutti, rientra nei suoi obblighi internazionali e, pertanto, ha richiesto "un'indagine approfondita" del caso Turgiev e altri incidenti simili.

 

"Sollecitiamo le pertinenti organizzazioni internazionali e le ONG che si occupano di diritti umani a rispondere adeguatamente a questa arbitrarietà", conclude il ministero degli Affari Esteri di Mosca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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