La Turchia agli USA: non abbiamo bisogno del vostro permesso per usare gli S-400 russi
La Turchia ribadisce ancora una volta che nonostante le minacce e le sanzioni statunitensi non ha alcuna intenzione di rinunciare all’utilizzo del sistema missilistico di difesa S-400 acquisito dalla Russia. Gli USA si oppongono perché ritengono che l’armamento russo sia incompatibile con i sitemi NATo e costituisca un pericolo per i caccia F-35. La Turchia infatti è stata anche esclusa dal programma F-35.
Il portavoce della Commissione Difesa del parlamento turco Murat Baybatur ha però dichiarato in un'intervista all'agenzia di stampa russa Sputnik che la Turchia non chiede agli Stati Uniti il permesso di utilizzare i sistemi di difesa aerea S-400.
Secondo Baybatur, Ankara prende le sue decisioni "da sola" e non chiede il permesso "agli Stati Uniti né a nessun altro al riguardo". In questo senso, il politico turco ha assicurato che la posizione del suo Paese "non è cambiata", nonostante le minacce di sanzioni da Washington.
"Confermiamo la nostra volontà di stabilire buoni rapporti con gli Stati Uniti, ma quando la questione è legata al nostro diritto alla sovranità, è nostro dovere fare tutto il necessario per proteggere i nostri diritti", ha detto il funzionario.
Secondo Baybatur, i rispettivi Ministeri degli Affari Esteri e della Difesa mantengono i contatti per affrontare la controversia, tuttavia la roadmap sarà chiara nei prossimi giorni.
Le osservazioni del portavoce della Commissione Difesa del parlamento di Ankara arrivano dopo che l'ambasciatore statunitense in Turchia David Satterfield ha dichiarato che l'unico modo per risolvere la disputa sugli S-400 è il totale abbandono del loro utilizzo da parte della Turchia.
Mosca e Ankara hanno finalizzato, a dicembre 2017, un accordo sulla consegna dei sistemi S-400, il cui primo lotto è stato consegnato dalla Russia nel luglio 2019.
Dal 2018 gli Stati Uniti hanno introdotto una serie di progetti di legge volti a fare pressione sul governo turco con l'intenzione di annullare l'acquisto del sistema russo. Le misure includono la rimozione della Turchia dalla catena di approvvigionamento dei caccia F-35, nonostante i costi aggiuntivi per il programma e per i contribuenti statunitensi.