Lavrov: il principale nemico della Russia è lo stato islamico non gli Stati Uniti

Mentre gli Usa continuano a lavorare per danneggiare la Russia, Mosca risponde con la diplomazia

2957
Lavrov: il principale nemico della Russia è lo stato islamico non gli Stati Uniti


di Eugenio Cipolla
 
Mentre gli Usa continuano a lavorare per danneggiare la Russia, Mosca risponde con la diplomazia. Sergey Lavrov lo ha detto molto chiaramente oggi. Intervistato da tre emittenti radiofoniche russe, Russia Today, Radio Eco Mosca e Radio Govorit Moskva, il capo della diplomazia di Mosca ha messo i puntini sulle i circa le posizioni del suo paese su alcune questioni calde.
 
 «Gli Usa? Io credo che lo Stato islamico sia il nostro più grande nemico in questo momento», ha detto Lavrov, facendo notare come «centinaia di cittadini europei, centinaia di americani combattono nelle file dell’Isis». Persone che secondo lui «stanno già rientrando. Vengono da noi per riposarsi dopo aver combattuto, e un bel giorno possono risvegliarsi e giocare brutti scherzi in patria».
 
Per questo motivo, stando alle dichiarazioni di Lavrov, negli ultimi tempi il dialogo tra Usa e Russia per costituire meccanismi comuni di interazione ed allerta nell’ambito della crescente minaccia terroristica si sarebbe fatto sempre più intenso. «Se sono interessati ad implementare tali meccanismi – ha precisato - ben vengano le loro proposte in tal senso, quasi certamente noi accetteremo». Ma i rapporti tra Washington e Mosca continuano a rimanere tesi. Su questo Lavrov è sembrato abbastanza categorico, affermando che «si tratta di questioni di stato, questioni di ordine mondiale, che devono essere risolte attraverso il dialogo».
 
Il ministro degli Esteri russo, poi, ha ribadito che qualsiasi forma di collaborazione non può prescindere da un atteggiamento diverso nei confronti del suo paese, che vede come una grossa minaccia il completamento dello scudo missilistico ai propri confini. «Non vedo minacce da parte della Cina come in generale non vedo minacce dall'Oriente, tranne una lo scudo missilistico: un sistema di difesa globale degli Stati Uniti creato sul territorio Usa , esteso in Europa fino alle regioni dell'Asia Nord-Orientale, che avvolge quasi per magia il perimetro dei confini della Federazione Russa».
 
Lavrov, inoltre, ha ammesso che Mosca sta fornendo armi a Iraq e Siria per combattere l’avanzata dell’Isis. «Stiamo aiutando tanto l'Iraq quanto la Siria, forse in maniera più efficace rispetto a qualcun altro, fornendo armi alle loro Forze Armate e ai loro apparati di sicurezza», ha spiegato in tono polemico, alludendo ai raid aerei condotti contro le postazioni jihadiste dalla coalizione internazionale guidata dagli Usa.
 
Infine la questione ucraina. Lavrov ha voluto sfatare il mantra occidentale secondo cui la Russia vuole prendersi un pezzo dell’ex repubblica sovietica. «L’Ucraina deve rimanere unita, ma può esistere solo come Stato che riconosce le diversità delle sue regioni e delle sue culture. Non è interesse di Mosca spaccare l'Ucraina, ma renderla neutrale in termini politico-militari, altrimenti la Nato andrà avanti con i tentativi di farne uno Stato anti-russo». 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il metodo "Sumud" applicato a Piantedosi in Libia di Michelangelo Severgnini Il metodo "Sumud" applicato a Piantedosi in Libia

Il metodo "Sumud" applicato a Piantedosi in Libia

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake di Francesco Santoianni Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake

Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Marx e l'ecologia Marx e l'ecologia

Marx e l'ecologia

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

L'affarismo politico-militare fa saltare le regole democratiche di Giuseppe Giannini L'affarismo politico-militare fa saltare le regole democratiche

L'affarismo politico-militare fa saltare le regole democratiche

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La vera vittoria del capitalismo neoliberista di Michele Blanco La vera vittoria del capitalismo neoliberista

La vera vittoria del capitalismo neoliberista

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti