L'uruguayano Luis Almagro da "primo ministro delle colonie" a candidato presidente in Venezuela?

L'uruguayano Luis Almagro da "primo ministro delle colonie" a candidato presidente in Venezuela?

Intanto circola già in rete un documento firmato da un sedicente Movimiento Occidental Independiente, che propone la Republica Independiente de Merida, Tachira Y Zulia: gli Stati della “mezzaluna” fertile, dove ha vinto l'opposizione. 

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di Geraldina Colotti


L'uruguayano Luis Almagro, Segretario generale dell'Osa, si candida alla presidenza... del Venezuela? Di sicuro vuole dettare la linea ai suoi protetti dell'opposizione venezuelana in base ai desideri del padrone nordamericano: “Non è più tempo di risoluzioni o dichiarazioni - ha dichiarato dopo la vittoria chavista del 15 ottobre – l'opposizione dovrà unirsi alla gente e ai pochi leader che hanno capito che la cittadinanza del Venezuela chiede libertà e non è disposta a seguire le regole della dittatura”. Un invito neanche troppo mascherato al colpo di stato?





Il “ministero delle colonie”, come giustamente lo ha definito a suo tempo Fidel Castro, sta organizzando nuovi attacchi contro il socialismo bolivariano, dando spazio ai magistrati venezuelani illegittimi che l'Osa ha nominato e alla ex Procuratrice Generale Luisa Ortega. 


Intanto, ancora prima che i governatori eletti abbiano prestato giuramento davanti all'Assemblea Nazionale Costituente (devono farlo oggi 17), circola già in rete un documento firmato da un sedicente Movimiento Occidental Independiente, che propone la Republica Independiente de Merida, Tachira Y Zulia: gli Stati della “mezzaluna” fertile, dove ha vinto l'opposizione. 


Il volantino fornisce i seguenti dati: Superficie: 620,39 kmq. Poblacion: 6.058.367 Hab. Gentilicio: Zuliano, Tachirense y merideño. Moneda: dolar. Actividad economica: La agricultura, el turismo, la ganaderia, la agroindustria, la truchicultura, las actividades de servicios asociadas a la universidad de Los Andes, la pesca, producción agricola de caña de azucar, café, caraota, ajo, cambur, papa, cebolla, tomate y platano, produccion de petroleo e hidrocarburos. Capital: por decidirse. Presidente: por decidirse.


Insomma, devono ancora decidere “ la capitale e il presidente”, ma su una cosa non hanno dubbi: il dollaro sarà la loro moneta. A quando un referendum secessionista sul modello di quello già tentato in Bolivia?

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