Maradona per i suoi 60 anni: "Vorrei fossero sconfitti anche i virus della fame e della mancanza di lavoro che divorano la dignità delle persone"

 Maradona per i suoi 60 anni: "Vorrei fossero sconfitti anche i virus della fame e della mancanza di lavoro che divorano la dignità delle persone"

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Nel giorno del suo 60° compleanno, vogliamo, nel nostro piccolo, celebrare e fare gli auguri al Dio del Calcio: Diego Armando Maradona.
 
Non vogliamo fare disquisizioni calcistiche tra chi sia il più forte di tutti i tempi, perché è lui senza ombra di dubbio.
 
Vogliamo celebrarlo attraverso le sue parole scritte in una lettera pubblicata oggi sul Corriere dello Sport, dove emerge in tutta la sua chiarezza, con i suoi pregi e difetti, che hanno tutti gli essere umani, l'uomo Maradona. Avrà fatto i suoi errori ma non ha danneggiato nessuno se non lui stesso. Sono molti i politici, magari anche celebrati in Sud America, che devono chiedere scusa per i loro errori e soprattutto orrori. Infatti, lui li riconosce nella sua lettera: "Non ho rimpianti. Non voglio averne. Certo, so di non aver fatto sempre cose giuste, ma se ho fatto del male, l’ho già detto, l’ho fatto solo a me stesso, non agli altri. Però da una quindicina di anni ho imparato a volermi più bene e ora sono felice."
 
Negli anni Diego si è sempre schierato, senza temere nessuna ripercussione dalla parte dei più deboli. Non ha mai dimenticato le sue origini umili. Ha appoggiato Cuba, con la sua forte amicizia con Fidel Castro, il Venezuela prima con Chavez e poi Maduro, la Bolivia di Evo Morales anche in tempi in cui l'offensiva della destra liberista sembrava aver successo a partire dalla sua Argentina. Per non dimenticare il suo appoggio alla causa palestinese.
 
 

 
 
Nel giorno del suo compleanno Diego, sempre fedele a se stesso, non ha dimenticato gli ultimi ed in una parte della sua lettera ha scritto: "Che regalo mi piacerebbe avere? Niente per me. Vorrei che questa pandemia assassina se ne andasse via, questo sì. Vorrei che lasciasse in pace tutti e soprattutto quei Paesi e quei popoli e quei bambini tanto poveri da non potersi neppure difendere.
 
In particolare ha sottolineato:"vorrei che qui in Argentina come in tante, troppe, altre parti del mondo fossero sconfitti anche i virus della fame e della mancanza di lavoro che divorano la dignità delle persone."
 
Nel suo messaggio un pensiero al suo Napoli che sintetizzano anche come ha sentito e vissuto il calcio lontano dal baraccone di sponsor e tv di oggi. Rivolgendosi a Gennaro Gattuso, l'attuale allenatore del Napoli gli ha ricordato: "E se è vero che non c’è due senza tre, vorrei che un altro scudetto lo vincesse presto pure il Napoli. Lo seguo. Mi piace. Caro Gattuso, vai avanti così: con la tua grinta e la tua capacità di fare calcio. Faccio il tifo per te e voglio dirti una cosa: c’è gente che si vanta di aver giocato nel Barcellona, nel Real Madrid, nella Juventus. Io mi vanto e sono orgoglioso di aver fatto parte del Napoli. Spero che un giorno possa dirlo pure tu."
 
Caro Diego ti rinnoviamo gli auguri, ti ringraziamo per le emozioni che ci hai fatto vivere con le tue giocate. Ti ringraziamo per la tua lealtà il tuo coraggio che hai dimostrato in questi anni nello schierarti sempre dalla parte di chi lotta e contrasta le ingiustizie di questo perverso sistema capitalistico che ancora procura danni con le sue ingerenze e guerre di aggressione.
 
La Redazione
 
 

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