Meccanismo Europeo di Stabilità: gioco delle tre carte dove i polli da spennare siamo noi stessi

Meccanismo Europeo di Stabilità: gioco delle tre carte dove i polli da spennare siamo noi stessi

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!



di Giuseppe Masala
 

Leggevo sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) che dovrebbe diventare una sorta di fondo monetario europeo sulla falsariga del Fondo Monetario Internazionale nato dagli accordi di Bretton Woods.
Il punto di fondo è che mentre l'FMI si basa sul paradigma degli squilibri tra stati e dunque sugli squilibri di partite correnti e di bilancia commerciale che vanno correttamente sanati con manovre di aggiustamento strutturale il nuovo fondo europeo si fonderebbe sull'idea di sanare il debito pubblico eccessivo. Un grave errore di concetto (se coloro che propongono la riforma del Mes ci credessero) quello di ritenere uno squilibrio fondamentale il debito pubblico che in realtà dipende solo dalla organizzazione politico-sociale che gli stati si sono dati (spesso attraverso le costituzioni nazionali). Basta che uno stato abbia una costituzione di stampo liberista per avere uno stato che ha un debito pubblico basso (e per forza, se lo stato non da nulla al cittadino e ha istituzionalizzato il darwinismo sociale non può che avere un debito pubblico basso) ma ciò non significa che le finanze di quella nazione non possano essere totalmente squilibrate (se lo stato non ti da nulla ci sta che il cittadino per avere standard di vita dignitosi si indebiti privatamente) con debiti privati altissimi e magari anche con il saldo delle partite correnti che segnala un accumulo di debito estero (di gran lunga il più pericoloso).


Secondo il nuovo meccanismo in fase di studio gli stati che avessero bisogno di attingere al Mes dovrebbero preventivamente fare un haircut del debito pubblico, in sostanza dovrebbero dichiarare default non pagando quanto dovuto ai propri creditori. Pensiamo all'Italia che ha un debito pubblico alto (perchè lo stato concede ancora qualcosina ai suoi cittadini) ma ha al contempo un debito privato basso. E infine ha saldo delle partite correnti e Niip in sostanziale equilibrio. In caso di bisogno di attingere al Mes lo stato italiano dovrebbe fare default e non pagare in parte i suoi creditori (quasi tutti risparmiatori italiani) a quel punto potrebbe accedere ai fondi europei del Mes. Ma nessuno valuta (o meglio tutti sanno ma fanno finta di non sapere) che la falcidie del risparmio privato italiano innescherebbe una crisi ancora peggiore con una gelata dei consumi e fallimenti di massa forse anche delle banche. Già così e un suicidio.


Ma non basta, c'è anche la beffa. I soldi del Mes sono dati dagli stati. L'italia per esempio ha già apportato oltre 50 miliardi e ne ha sottoscritto un altro centinaio. Soldi dei cittadini contribuenti. Che sono anche coloro risparmiatori che prestano i soldi allo stato. Dunque avremmo questa situazione: gli italiani dovrebbero accettare la falcidie dei loro risparmi affinchè lo stato possa riprendersi dal Mes i soldi che lo stato stesso ha dato prendendoli dalle tasse degli stessi cittadini.


Non pare vero, ma questo è il gioco delle tre carte dove i polli da spennare siamo noi stessi. Se i cittadini italiani sapessero cosa bolle in pentola sarebbero già in piazza a milioni.

Potrebbe anche interessarti

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino" di Clara Statello Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Fino a quando potranno impedire le elezioni in Libia?  di Leonardo Sinigaglia Fino a quando potranno impedire le elezioni in Libia?

Fino a quando potranno impedire le elezioni in Libia?

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite di Pasquale Cicalese L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite

L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE di Giuseppe Masala Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti