Nardella ordina la censura. Salta la proiezione del film "Il Testimone" anche a Firenze

Nardella ordina la censura. Salta la proiezione del film "Il Testimone" anche a Firenze

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Fabrizio Poggi

Dunque, nemmeno Firenze vedrà una proiezione pubblica de “Il testimone”. I ricatti del sindaco PD Dario Nardella hanno avuto effetto sulla direzione del teatro dell’Affratellamento, in cui era previsto che il film russo venisse presentato a cura di Firenze Rinasce. Un’ennesima testimonianza - è il caso di dirlo, nel caso de “Il testimone” – di come sia intesa la democrazia negli ambienti liberal-reazionari, in particolare in casa PD. Già la scorsa settimana, quando era stata annunciata la proiezione, si era detto che il sindaco della città più videosorvegliata d’Italia (Israele ringrazia) avesse telefonato al presidente del Teatro Affratellamento per chiedergli di annullare la proiezione di: «questo film che incita all'odio e al genocidio del popolo ucraino», aggiungendo poi, in uno stile che ognuno può definire come crede, che il «teatro riceve, inoltre, contributi pubblici dal Comune che non possono coesistere con attività del genere».

Oggi è arrivata la decisione della direzione del teatro sull’annullamento della proiezione, come era avvenuto la settimana scorsa a Bologna, anche in quel caso con una sentenza targata PD.

Gongolano, ovviamente, al Corriere della Sera, la cui edizione fiorentina dà notizia di cotal democratico afflato da parte di una giunta che, vale la pena ricordarlo, annovera quale vicesindaco con delega alla “cultura” (ca va sans dire “democratica”) la signora Alessia Bettini, che a suo tempo aveva sproloquiato di ottima “opportunità culturale”, per l’apertura di un comando NATO alle porte di Firenze.

Gongolano e plaudono per la decisione (obbligata) del teatro di annullare la programmazione de «l’opera di propaganda filorussa sulla guerra in Ucraina» che, a detta degli amici di Marco Carrai e dei sui compari con la stella di david, non è altro che un «incitamento all’odio». Del resto, ricordiamo benissimo il numero di volte in cui tali signori abbiano denunciato «l’incitamento all’odio del popolo ucraino» delle regioni del Donbass, a partire dal 2014, quando i nazisti ucraini massacravano i civili delle Repubbliche popolari di Lugansk e di Donetsk: quante volte? Zero.

Gongolano al Corriere, ricordando i bei tempi in cui esaltavano le gesta delle italiche armi alla conquista dell’impero, scrivendo che “Il Testimone” è «un lungometraggio russo sull'invasione dell'Ucraina. È il racconto della storia di Daniel Cohen, un violinista belga, che dopo un viaggio a Kiev viene coinvolto nel conflitto e assiste a crimini commessi dai nazionalisti ucraini nel villaggio di Semidveri. È chiaramente la versione di Putin». È chiaramente la guerra «della civiltà contro l’inciviltà», avrebbe detto Draghi. È chiaramente la conferma della “civiltà liberale e democratica” delle giunte targate PD: senza un minimo di vergogna. E anche questa è da aggiungere all’elenco  delle testimonianze di democrazia di quei signori.

Fabrizio Poggi

Fabrizio Poggi

Ha collaborato con “Novoe Vremja” (“Tempi nuovi”), Radio Mosca, “il manifesto”, “Avvenimenti”, “Liberazione”. Oggi scrive per L’Antidiplomatico, Contropiano e la rivista Nuova Unità.  Autore di "Falsi storici" (L.A.D Gruppo editoriale)

Loretta Napoleoni - Gli Usa, le "guerre crittografiche" e la censura di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Gli Usa, le "guerre crittografiche" e la censura

Loretta Napoleoni - Gli Usa, le "guerre crittografiche" e la censura

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti di Francesco Erspamer  Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Se Zelensky parla di pace... di Paolo Desogus Se Zelensky parla di pace...

Se Zelensky parla di pace...

Hasta el final: fino in fondo, ossia fino... a Madrid di Geraldina Colotti Hasta el final: fino in fondo, ossia fino... a Madrid

Hasta el final: fino in fondo, ossia fino... a Madrid

La sinistra radicale, la Palestina e l'"esempio" Vietnam di Leonardo Sinigaglia La sinistra radicale, la Palestina e l'"esempio" Vietnam

La sinistra radicale, la Palestina e l'"esempio" Vietnam

Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin" di Francesco Santoianni Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin"

Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin"

La volontà popolare come mito da sfatare di Giuseppe Giannini La volontà popolare come mito da sfatare

La volontà popolare come mito da sfatare

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione di Antonio Di Siena Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Le principali tappe del declino italiano  di Gilberto Trombetta Le principali tappe del declino italiano

Le principali tappe del declino italiano

RITORNO A BERLINO SULLA FRONTIERA ORIENTALE di Michelangelo Severgnini RITORNO A BERLINO SULLA FRONTIERA ORIENTALE

RITORNO A BERLINO SULLA FRONTIERA ORIENTALE

Patriot, Zelensky e il messaggio recapitato al governo Meloni di Andrea Puccio Patriot, Zelensky e il messaggio recapitato al governo Meloni

Patriot, Zelensky e il messaggio recapitato al governo Meloni

Se nemmeno l'estate ha portato consiglio.... di Giuseppe Masala Se nemmeno l'estate ha portato consiglio....

Se nemmeno l'estate ha portato consiglio....

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina di Paolo Arigotti Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti