Nel caos globale, il Venezuela ricorda all’umanità il valore della pace

Mentre Tel Aviv alimenta il fuoco nucleare, Caracas chiama alla ragione e alla diplomazia

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Nel caos globale, il Venezuela ricorda all’umanità il valore della pace


di Fabrizio Verde

In un momento storico in cui il mondo si trova sull’orlo di una nuova guerra globale, con il conflitto tra Israele e Iran innescato dalla tracotanza bellica di Tel Aviv sostenuta da Washington, emergono con chiarezza le contraddizioni della narrazione occidentale. Da un lato, l’entità sionista di Israele – spesso celebrata come “l’unica democrazia del Medio Oriente” – prosegue a massacrare una già martoriata Gaza, dove ormai da mesi si consuma una tragedia umanitaria definita, a ragion veduta, un vero e proprio genocidio. Dall’altro, il Venezuela di Nicolás Maduro, sistematicamente bollato come “dittatura” dai media occidentali, continua a perseguire una politica estera basata sulla pace, la diplomazia e la cooperazione internazionale

Questa netta contrapposizione mette a nudo la profonda ipocrisia dei governi e delle istituzioni occidentali, che applicano criteri moralisti selettivi, a seconda degli interessi geopolitici. Mentre Tel Aviv riceve sostegno incondizionato – nonostante i crimini di guerra documentati e il blocco totale su Gaza – Caracas viene costantemente accusata, isolata e sanzionata per presunte violazioni dei diritti umani, pur essendo uno di quei pochi Paesi al mondo a schierarsi senza ambiguità contro la guerra e per il disarmo nucleare. 

Maduro: voce di pace nel caos mondiale 

Il presidente venezolano Nicolás Maduro ha recentemente lanciato un forte appello alla comunità internazionale affinché si attivino iniziative per un Grande Vertice Mondiale per la Pace. In più occasioni, durante il programma televisivo Con Maduro + , il capo dello Stato ha denunciato il rischio reale di una guerra nucleare scatenata dall’escalation tra Israele e Iran, indicando nel primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu una figura potenzialmente disposta a usare armi atomiche. Circostanza che il regime sionista prevede nella sua dottrina nucleare, anche se Tel Aviv non ha mai confermato il suo status di potenza nucleare.

Maduro ha sottolineato come il fondamentalismo espansionista dello Stato israeliano rappresenti una grave minaccia non solo per il Medio Oriente, ma per l’intera umanità. Ha inoltre ricordato che la creazione di Israele fu opera di interessi imperialisti britannici e che, fin dalla sua nascita, il paese ha perseguito una politica coloniale, militarista e suprematista. 

“Nessuno ci toglierà la nostra vocazione per la pace”, ha ribadito il presidente venezuelano, richiamando i valori della diplomazia bolivariana di pace e citando figure simbolo della resistenza latinoamericana come Simón Bolívar, Hugo Chávez, Guaicaipuro e Negro Primero. Il Venezuela, ha aggiunto, continuerà a promuovere una società fondata sulla giustizia e la pace, rifiutando qualsiasi coinvolgimento in logiche guerriere o imperialiste. 

L’appello alla comunità internazionale 

Maduro ha esteso il suo invito ai leader globali – Donald Trump, Xi Jinping, Vladimir Putin – e a quelli regionali, come Gustavo Petro, affinché collaborino alla realizzazione di una riunione mondiale per la pace. L’obiettivo è chiaro: prevenire nuovi conflitti e fermare sul nascere qualsiasi tentativo di utilizzare armi nucleari. Parallelamente, il governo venezolano ha annunciato di aver adottato misure interne per garantire la stabilità nazionale, in un contesto in cui settori dell’estrema destra locale cercano di sfruttare la situazione internazionale per destabilizzare il Paese. Come ha recentemente fatto la golpista Maria Corina Machado, la quale non ha perso occasione per invocare un’azione di forza contro il proprio paese.

La menzogna mediatica e la propaganda occidentale 

Nonostante gli sforzi diplomatici del Venezuela, i media occidentali continuano a dipingere Maduro come un dittatore, ignorando completamente i principi democratici su cui si basa la Rivoluzione Bolivariana e la sua coerenza nell’opposizione alla guerra. Al contrario, Israele – pur impegnato in operazioni militari che hanno causato decine di migliaia di vittime civili – viene regolarmente difeso come un baluardo della democrazia e della sicurezza. 

Questa doppia morale non solo distorce la realtà, ma impedisce un dibattito serio e onesto sui veri protagonisti della pace e della guerra nel mondo contemporaneo. Mentre il Venezuela propone soluzioni multilaterali e pacifiche, l’Occidente continua a finanziare e legittimare un regime bellicista, colonialista e potenzialmente capace di provocare una catastrofe nucleare. 

Verso una nuova etica internazionale?  

L’appello di Maduro non è solo una richiesta di dialogo, ma una sfida alle élite occidentali che manipolano informazione e consenso. Perché mai un Paese come il Venezuela, economicamente strangolato dalle sanzioni eppure ancora fedele ai principi della pace, dovrebbe essere considerato meno democratico di uno Stato che pratica l’occupazione e la pulizia etnica? 

L’umanità vive una fase cruciale e molto delicata, è arrivato il momento di smascherare una volta per tutte la propaganda occidentale e di riconoscere che la vera democrazia non si misura solo attraverso elezioni formali, ma anche attraverso la capacità di un governo di scegliere la pace quando altri scelgono la guerra. 

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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