"Non si tratta di discriminazione ma..." L'ottusità russofoba colpisce tre violiniste a Gorizia
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Al concorso internazionale "Lipizer" di Gorizia, tre violiniste russe sono state escluse dal concorso medesimo.
Secondo le parole del presidente dell'associazione organizzatrice "Non si tratta si discriminazione, ma di aver seguito le decisioni di altre competizioni internazionali". (Insomma, se eravamo negli anni Trenta
e altrove avevano buttato fuori degli ebrei, allora quella non sarebbe stata "discriminazione", visto che l'avevano già fatto altri.)
Gli odierni eroi della genuflessione opportunista infatti ragionano così: "discriminazione" è una cosa cattiva, e le cose cattive sono sempre roba di minoranza, dunque se canti col coro sei sempre dalla parte del bene.
Peraltro, per una città come Gorizia che vive da sempre in un'atmosfera culturalmente di frontiera, questa ottusità, imperdonabile ovunque, assume tratti tragici.
Con tutta evidenza la cultura in questo paese (e purtroppo in molti altri paesi occidentali) è nelle mani di gente che non avrebbe lo spessore umano e culturale per occuparsi di una discarica, figuriamoci di confronto culturale, di complessità, di musica.
Altro che poeti, santi e navigatori.
Servi sciocchi, ipocriti senza spina dorsale e quaquaraquà a gettone: i nuovi padroni del mondo.