ONU: i paladini dei diritti umani (Italia compresa) giustificano la glorificazione del nazismo

ONU: i paladini dei diritti umani (Italia compresa) giustificano la glorificazione del nazismo

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La Terza commissione dell’Assemblea Generale Onu ha adottato una bozza di risoluzione russa sulla “lotta alla glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono ad alimentare le forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza”. 

La risoluzione è stata co-firmata da Azerbaigian, Bielorussia, Venezuela, Vietnam, Cambogia, Corea del Nord, Cuba, Laos, Mali, Nicaragua, Pakistan, Siria, Sudan, Repubblica Centrafricana, Guinea Equatoriale e Sudafrica.

Stati Uniti e Ucraina - il principale focolaio mondiale del neonazismo - come avviene da anni hanno votato contro. Così come altri 51 paesi (tra cui l’Italia e gli altri vassalli europei di Washington), 15 gli astenuti, e 106 gli Stati che hanno sostenuto la bozza di risoluzione russa che a dicembre dovrebbe giungere in plenaria all’Assemblea Generale.

Rispetto agli altri anni sono aumentati i paesi a votare contro, l’Italia e gli altri europei come Germania e Austria che optavano per l’astensione. 

Il significato politico dell’opposizione è chiaro: gli Stati Uniti e i paesi della NATO boicottano la risoluzione che pur non facendolo apertamente chiama in causa l’Ucraina, dove i battaglioni neonazisti sono parte integrante della guerra per procura mossa da NATO e USA contro la Russia. 

A tal proposito, come ricordava l’anno passato Manlio Dinucci in un articolo apparso sul Manifesto: “Dopo essersi distinto per la sua ferocia, l’Azov è stato trasformato in reggimento della Guardia nazionale ucraina, dotato di carri rmati e artiglieria. Ciò che ha conservato è l’emblema, ricalcato da quello delle SS Das Reich, e la formazione ideologica delle reclute modellata su quella nazista. Il reggimento Azov è addestrato da istruttori Usa, trasferiti da Vicenza in Ucraina, affiancati da altri della Nato. L’Azov è non solo una unità militare, ma un movimento ideologico e politico. Biletsky resta il capo carismatico in particolare per l’organizzazione giovanile, educata all’odio contro i russi e addestrata militarmente. Contemporaneamente, vengono reclutati a Kiev neonazisti da tutta Europa, Italia compresa. L’Ucraina è così divenuta il «vivaio» del rinascente nazismo nel cuore dell’Europa”. 

"L'Occidente, in particolare i Paesi dell'Unione Europea, dove tutte le suddette violazioni avvengono sistematicamente, questa volta hanno abbandonato gli ultimi tentativi di coprire il loro rifiuto di sostenere la risoluzione con ridicole scuse sulla libertà di riunione e di parola e si sono opposti agli sforzi internazionali per combattere le manifestazioni aggressive di razzismo e xenofobia. Le posizioni di Germania e Giappone sono state particolarmente allarmanti. Il loro assecondare tendenze pericolose, alla luce della storia oscura di questi Stati nel XX secolo, ci fa dubitare di dove si stia dirigendo l'"Occidente democratico””, il commento della portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, riportato dall’agenzia Tass. 

La Zakharova si è rammaricata del fatto che, da quando nel 2005 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la prima risoluzione contro la glorificazione del nazismo, i problemi sopra elencati non solo non sono stati risolti, ma per molti versi sono peggiorati. "Ancora una volta assistiamo a tentativi di negare la nostra storia comune. La retorica razzista e xenofoba è sempre più frequente, così come gli appelli a sbarazzarsi di migranti, rifugiati e "elementi stranieri". L'islamofobia, la cristianofobia, l'afrofobia e l'antisemitismo sono diventati comuni in molti Stati", ha osservato la diplomatica. "Quest'anno, l'adozione di questo importante documento è stata oscurata da veri e propri tentativi dei Paesi occidentali di politicizzare e regolare i conti con la Russia sullo sfondo della crisi ucraina in corso".

Inoltre la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca ha sottolineato che i Paesi occidentali, cercando di distorcere il significato della risoluzione e di vendicarsi della Russia per i loro fallimenti politici sulla questione ucraina, hanno cercato senza successo di far deragliare l'adozione del documento e sono ricorsi a manipolazioni procedurali, dimostrando ancora una volta il loro impegno e la loro indisponibilità a un dialogo onesto e costruttivo. "Si è trattato dell'ennesimo tentativo di dividere i ranghi degli Stati membri delle Nazioni Unite e di complicare la cooperazione internazionale nel campo della lotta al neonazismo, al razzismo e alla xenofobia".

Tuttavia, secondo la diplomatica, i risultati del voto hanno dimostrato chiaramente l'incrollabile sostegno della comunità internazionale alla tradizionale iniziativa russa, che viene presentata ogni anno all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

"Siamo convinti che l'adozione di questa risoluzione tematica darà un contributo significativo allo sradicamento del razzismo, della discriminazione razziale, della xenofobia e dell'intolleranza ad essa collegata”. 

In ultima analisi, condividiamo quanto affermato da Laura Ruggeri: “Fortunatamente la risoluzione e' stata approvata, ma resta un quadro sconsolante. Mesi di disinformazione a reti unificate con annessa glorificazione dei battaglioni neonazisti trasformati dalla propaganda occidentale in "eroi della resistenza", e il ricatto degli USA ai loro alleati, hanno prodotto questi risultati. Oltre 50 Paesi, proprio quelli che si ergono a paladini dei diritti umani e della democrazia, giustificano la glorificazione del nazismo”. 

 
 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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