“Per l’Italia non c’è nessuna valida ragione per rimanere nell'euro". Lo scrive il tedesco Die Welt

“Per l’Italia non c’è nessuna valida ragione per rimanere nell'euro". Lo scrive il tedesco Die Welt

"Con le sue 2.451 tonnellate d’oro e altri beni geo-strategici l'Italia può presto creare le basi per la sua nuova moneta"

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“Per l’Italia non c’è nessuna valida ragione per rimanere nell’unione monetaria. E non c’è mai stata. L’impero di Carlo Magno era sussidiario e decentrato. Oggi si proseguirà, passando attraverso il deserto economico dell’unità monetaria, per creare con brutale violenza politica gli Stati Uniti d’Europa”. Lo scrive Von Erwin Grandinger  su Die Welt. 
 
L’economia italiana, prosegue il giornalista, si trova da sei anni in una depressione permanente. Dal suo picco nel 2007, il PIL è crollato drammaticamente al livello di 14 anni fa. La produzione industriale è in una situazione paragonabile a quella degli anni '80. I settori competitivi e le attività produttive stanno scomparendo: la disoccupazione giovanile è intorno al 42 per cento. Prima che la Lira si legasse al marco nel 1996, il produttivo nord Italia fece registrare per l’ultima volta un sano surplus commerciale con la Germania, con un Marco tedesco che si rivalutava regolarmente.
 
E ancora, prosegue l'autore: "Con un’inflazione pari a zero, per essere in regola l’Italia dovrebbe avere un avanzo primario, esclusi gli interessi, del 7,8 per cento, in modo da poter coprire gli interessi, gli ammortamenti e i servizi pubblici necessari. Questa è pura fantasia. La situazione italiana è uno dei motivi per cui la Banca centrale europea (BCE) ha già perso la partita ed è nel panico, come mostrano chiaramente le misure dell’ultima riunione del Consiglio direttivo della BCE".
 
Per questo, conclude Von Erwin Grandinger ,  l’Italia uscirà dall’unione monetaria – dovrà farlo per forza. Ciò che tiene (ancora) assieme l’Italia, sono alcuni fattori: tassi di interesse storicamente bassi, l’irrazionale assegno in bianco di Berlino per salvare e garantire fiscalmente l’Italia e tutti gli altri paesi dell’Euro (Trattato ESM), e l’audace tentativo della BCE di acquistare obbligazioni ad alto rischio dalle banche italiane (ABS, RMBS) attraverso un sistema di dubbia regolarità per comprare (direttamente o indirettamente) titoli tramite terzi beneficiari privati (Blackrock), ridistribuendo i rischi verso i contribuenti europei e tedeschi. Tutto questo non salverà l’Italia. Si stanno già preparando nuovi shock esogeni. Al momento, Marine Le Pen, presidente del Front National, potrebbe facilmente vincere le prossime elezioni presidenziali francesi ed annunciare l’uscita dall’unione monetaria dell’euro come primo atto ufficiale. La voce del popolo potrebbe staccare la Scozia dall’impopolare Inghilterra. Ciò corrisponderebbe alla logica di fondo della politica di ri-regionalizzazione dall’emergente iper-Stato di Bruxelles, il contraltare del modello di Carlo Magno. I catalani vorrebbero immediatamente riprodurre questo trucco alla Houdini senza spargimenti di sangue, e spingere verso l’alto il rischio politico in Europa, fino a quando anche l’ultimo degli operatori di mercato capirà che il regno dell’euro-sogno si sta frantumando, senza che Berlino possa né garantire né pagare alcuno. L’Italia, con le sue risorse naturali, le sue 2.451 tonnellate d’oro e altri beni geo-strategici, può creare le basi per la sua nuova moneta.
 
Per la traduzione completa si rimanda e si ringrazia al blog La Grotta

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