Perché il 2025 sarà un anno chiave per lo sviluppo del programma spaziale della Cina

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Perché il 2025 sarà un anno chiave per lo sviluppo del programma spaziale della Cina

 

di Fabio Massimo Parenti* - CGTN

Il 2025 sarà un anno chiave per lo sviluppo del programma spaziale della Cina. La dimostrazione più evidente arriva dall'ultima missione che coincide con il lancio della navicella spaziale con equipaggio Shenzhou-20 dal Centro di Lancio Satellitare di Jiuquan. Il suo obiettivo? Completare la rotazione in orbita con l'equipaggio della Shenzhou-19 – la navicella usata in una missione precedente - rimanere nella stazione spaziale per circa 6 mesi, condurre esperimenti scientifici, eseguire attività extraveicolari, installare dispositivi di protezione dai detriti spaziali.

Circa 6,5 ore dopo l’ingresso in orbita, la Shenzhou-20 ha effettuato un rendezvous automatico e ha attraccato alla porta radiale del modulo centrale della stazione spaziale cinese Tianhe, dando vita a una combinazione di tre navicelle spaziali e tre moduli. Durante la sua permanenza in orbita, l’equipaggio accoglierà la visita del cargo spaziale Tianzhou-9 e della missione con equipaggio Shenzhou-21.

Il ritorno è previsto al sito di atterraggio di Dongfeng per la fine di ottobre del 2025.

La missione Shenzhou-20 è soltanto la punta di un iceberg molto più grande. La Cina ha infatti in cantiere molteplici spedizioni spaziali e altrettanti progetti riguardanti la messa in orbita di nuove sonde, razzi e satelliti. Progetti che miglioreranno le capacità cinesi di esplorazione nello Spazio profondo e che, di pari passo, porranno solide basi per realizzare servizi spaziali commerciali sempre migliori. Nel corso dell'anno, per esempio, sono previste anche le missioni Shenzhou-21 e Tianzhou-9. La Cina intende poi lanciare la sonda Tianwen 2, nuovi razzi (come l'LM-8A) e navicelle (come la Lightship Cargo) e, di pari passo, lavorare per realizzare il primo atterraggio di un cinese sulla Luna entro il 2030.

La Cina ha compiuto passi da gigante anche nell'esplorazione scientifica e nello sviluppo di applicazioni spaziali. Segnaliamo il decollo del satellite astronomico “Smile”, un progetto di cooperazione tra Cina ed Europa incaricato, tra le altre cose, di rilevare la struttura su larga scala e i modelli di base dell'interazione vento solare-magnetosfera, e il progresso della rete Internet satellitare cinese. Nei prossimi mesi, in merito a quest'ultimo punto, saranno lanciate altre stelle di rete della “Costellazione delle Mille Vele”, che promuoveranno lo sviluppo dell'industria cinese di Internet satellitare e forniranno un importante supporto per la realizzazione di comunicazioni globali senza soluzione di continuità e di servizi di informazione spaziale.

Da menzionare anche lo sviluppo del sistema di navigazione satellitare Beidou, che rafforzerà ulteriormente la capacità di innovazione indipendente della Cina e la sua competitività internazionale nel campo della navigazione satellitare.

Ricordiamo che la Cina approfondirà gli aspetti del suo programma spaziale con i Paesi partecipanti alla Belt and Road Initiative, i Paesi Brics e i partner europei, in nome di una cooperazione win-win e nello spirito di una comunità umana dal futuro condiviso. La Cina, che partecipa attivamente ai programmi spaziali internazionali, fornirà inoltre servizi satellitari supportando lo sviluppo delle capacità spaziali del Global South, promuovendo progressi sostenibili nell'agricoltura, nella prevenzione dei disastri e nelle iniziative per le Smart Cities. Non solo: lo sviluppo dell'industria spaziale cinese ha fornito un nuovo impulso alla crescita economica globale e rafforzato l'integrazione tra le operazioni spaziali e l'economia nazionale.

In merito a quest'ultimo punto citiamo l'applicazione della tecnologia spaziale in campi come le comunicazioni, la navigazione, il telerilevamento e il potenziamento industriale. Secondo il ASKCI Industrial Research Institute, il settore spaziale commerciale cinese è cresciuto da 0,6 trilioni di yuan (82,04 miliardi di dollari) nel 2018 a 1,9 trilioni di yuan nel 2023, con un tasso di crescita medio annuo del 23%. Le previsioni sono rosee: la crescita continuerà anche nei prossimi anni.

*Fabio Massimo Parenti è professore associato di studi internazionali e Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia

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