Russia e USA prorogano di 5 anni START III, il trattato sulle armi strategiche
Oggi, il ministero degli Esteri russo e l'ambasciata degli Stati Uniti hanno completato le ultime procedure necessarie per estendere il Trattato di riduzione delle armi strategiche, noto anche come New START o START III, per un periodo di cinque anni.
L'accordo sulla proroga è entrato in vigore oggi, quindi rimarrà in vigore negli stessi termini in cui è stato firmato, senza modifiche o aggiunte, fino al 5 febbraio 2026.
Come evidenziato in una dichiarazione del ministero degli Esteri russo, la conversazione telefonica tra il presidente del Paese, Vladimir Putin, e il suo omologo americano, Joe Biden, "è stata di vitale importanza per il raggiungimento di questo accordo".
"Meccanismo di base per la stabilità strategica"
Il ministero russo sottolinea che l'estensione dell'accordo garantisce la conservazione e il funzionamento del "meccanismo di base per mantenere la stabilità strategica", che limita gli arsenali nucleari di entrambi i paesi "su una base rigorosamente paritaria".
"Tenendo conto della responsabilità speciale della Russia e degli Stati Uniti come grandi potenze nucleari, è stata presa un'importante decisione che garantisce il livello necessario di prevedibilità e trasparenza in questo settore, nel rigoroso rispetto dell'equilibrio degli interessi", si sottolinea sulla dichiarazione.
La cancelleria russa spera che l'intesa raggiunta con Washington sul trattato - che descrive come una "pietra angolare della sicurezza internazionale" - aiuti a superare "la tendenza che ha prevalso negli ultimi anni a seguito della distruttiva politica statunitense di rompere il controllo degli armamenti. e meccanismi di non proliferazione." Allo stesso tempo, Mosca ammette che "saranno necessari sforzi significativi per ripristinare la stabilità del dialogo russo-americano in quest'area".
La Russia "è pronta per tale lavoro" e chiede agli Stati Uniti "di mostrare un approccio altrettanto responsabile" e di rispondere "costruttivamente" alle iniziative di Mosca rilevanti, conclude il ministero degli Esteri russo.