Sahra Wagenknecht: «La protezione del clima non sia pretesto per nuove misure antisociali»
L’aumento dei prezzi dell’energia non ricada sulle spalle dei ceti più deboli. La sinistra che non ha perso la bussola così dovrebbe parlare e agire, proprio come l’esponente della Linke tedesca, Sahra Wagenknecht, che tramite i social afferma: «Elettricità, benzina, gas: i prezzi dell'energia sono in aumento. Questo è particolarmente oneroso per le persone con redditi bassi e medi, che già devono far fronte alle perdite salariali dovute alla crisi del coronavirus».
Contestualmente si segnalano anche aumenti dei prezzi al consumo: «Solo a settembre, i prezzi al consumo sono aumentati del 4%», per questo «un nuovo governo federale deve immediatamente fermare l'aumento dei prezzi dell'elettricità, della benzina, ma anche del cibo e mantenere il potere d'acquisto! Deve garantire che le compagnie energetiche offrano quote di base a basso costo e vietino le interruzioni di corrente».
Gli aumenti dei prezzi dell’energia vengono parzialmente giustificati come sacrifici per la cosiddetta svolta ecologica o transizione green. Ma per Sahra Wagenknecht «la protezione del clima non deve significare che milioni di persone siano sottoposte a stress aggiuntivo e vivano in appartamenti freddi perché non possono più permettersi il riscaldamento. Invece di misure antisociali con il pretesto della protezione del clima, devono essere create alternative reali. Perché se vivi in ??un luogo senza mezzi pubblici non puoi smettere di usare l'auto semplicemente, anche a due euro al litro di benzina».
In una fase di grande confusione politica e ideologica, le rivendicazione di classe avanzate da Sahra Wagenknecht dimostrano che si può conciliare una politica attenta all’ambiente con i bisogni della classe lavoratrice. Si tratta di volontà politica e di non utilizzare il pretesto della salvaguardia ambientale per introdurre nuove misure anti-popolari come denunciato dalla dirigente della sinistra tedesca.