"Stanno giocando con l'esistenza stessa di Israele". Il j’accuse dell’ex generale israeliano Yitzhak Brik su Haaretz

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"Stanno giocando con l'esistenza stessa di Israele". Il j’accuse dell’ex generale israeliano Yitzhak Brik su Haaretz

 

In attesa dell’attacco di Tel Aviv contro l’Iran, che potrebbe trascinare il Medio oriente nell’abisso, pubblichiamo il durissimo il j’accuse dell’ex generale israeliano Yitzhak Brik contro la dirigenza di Israele che, trascinando il Paese in una guerra aperta contro Teheran o continuando la guerra di logoramento, stanno mettendo a rischio l’esistenza stessa di Israele.

Così Brik su Haaretz: “Non è la prima volta che scrivo che il Primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il Capo di Stato Maggiore delle Forze di difesa israeliane Herzl Halevi stanno giocando con l’esistenza stessa di Israele. Con una decisione poco saggia, potrebbero benissimo innescare una conflagrazione su più fronti che si estenderebbe a tutto il Medio Oriente” [Brik, nell’articolo, chiede che il raid di Israele su Teheran sia misurato per evitare una nuova e più devastante escalation ndr.] 

 Why Israel Cannot Hit Iran's Nuclear Sites Without Sparking an All-out War in the Middle East

“Non pensano mai per un momento al giorno dopo. Sono disconnessi dalla realtà e non esercitano alcun giudizio. E sono spinti da un vento favorevole proveniente da tanti che non capiscono la situazione che si evolve intorno a loro”.

“Quando la catastrofe colpirà, sarà già troppo tardi. Proprio come questi tre uomini si sono sottratti alla responsabilità per il giorno peggiore nella storia di Israele, il 7 ottobre 2023, si sottrarranno alla responsabilità quando il paese crollerà a causa di una guerra di logoramento su più fronti”.


Il tragico errore di Israele, affidarsi solo alla Forza

“Questi tre megalomani credono di essere in grado di distruggere sia Hamas che Hezbollah e di porre fine al regime degli ayatollah in Iran. Afflitti da deliri di onnipotenza, non sono disposti ad accettare nessun accordo per liberare gli ostaggi […], riportare gli israeliani sfollati [dal confine del Libano] alle loro case, fermare il collasso economico, riparare i legami ormai infranti con gli altri paesi e salvare la società israeliana, che sta implodendo”.

“Vogliono realizzare tutto attraverso la pressione militare, ma alla fine non realizzeranno nulla. Hanno messo Israele sull’orlo di due situazioni impossibili. La prima è lo scoppio di una guerra a tutto campo in Medio Oriente, in cui l’intero mondo arabo che ci è ostile ci combatterà con tutta la potenza a sua disposizione, con lanci di missili e razzi contro i nostri centri abitati. La seconda situazione impossibile è continuare la guerra di logoramento”.

Yitzhak Brik

 

“In entrambe le situazioni, Israele non potrà sopravvivere a lungo. Solo un accordo diplomatico può tirarci fuori dal pantano in cui questi tre uomini ci hanno trascinato”.

Al di là del tema dell’inevitabilità del raid contro Teheran, dato come inevitabile da tutti anche se tale non è, l’interesse per questo articolo risiede soprattutto nel fatto che Netanyahu e i suoi partner ritengono che la guerra in corso, e quella futura, sia legittimata dalla minaccia esistenziale nella quale verserebbe Israele.

Come fa notare Brik, è esattamente l’opposto: sono essi, con le loro decisioni sconsiderate e dettate da motivazioni altre da quelle che dicono, ad aver messo in questa condizione il loro Paese, sconvolgendo l’intero Medio oriente, che stanno disseminando di cadaveri.

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Piccole Note è un blog a cura di Davide Malacaria. Questo il suo canale Telegram per tutti gli aggiornamenti: https://t.me/PiccoleNoteTelegram

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