Gli USA sanzionano l'Iran e i contratti petroliferi cinesi in petro-yuan aumentano

Gli USA sanzionano l'Iran e i contratti petroliferi cinesi in petro-yuan aumentano

I contratti futures cinesi sul petrolio denominati in yuan hanno raggiunto il loro limite giornaliero con un picco del 5%, martedì scorso, mentre gli Stati Uniti hanno dato il via al primo round di sanzioni contro l'Iran.

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Si prevede che la decisione di Washington di ritirarsi dall'accordo nucleare iraniano e di colpire il settore petrolifero del paese con sanzioni aumenti in modo significativo la leva della Cina per chiedere che le importazioni di greggio vengano prezzate in yuan.
 
Il primo round di sanzioni anti-Iran, che ha come obiettivo il settore automobilistico e il commercio di metalli del paese, è entrato in vigore martedì scorso dopo la mezzanotte, ora legale degli Stati Uniti (4:01 GMT). Le restrizioni più severe, previste per i primi di novembre, si concentreranno, secondo quanto riferito, sulle industrie petrolifere e di spedizione dell'Iran.
 
La Cina, il principale importatore di petrolio al mondo, ha iniziato il suo contratto a lungo termine sul petrolio greggio previsto da lungo tempo, che ha un prezzo in yuan e convertibile in oro. Il contratto ha attirato quasi 27 miliardi di yuan ($ 4 miliardi) durante la prima sessione di negoziazione. Il passo era volto a diminuire il ruolo del dollaro USA nel commercio del petrolio, rafforzare la valuta nazionale e aggirare le sanzioni statunitensi scambiando petrolio in yuan.
 
L'Iran è un importante fornitore di greggio in Cina. Le sanzioni degli Stati Uniti sull'Iran hanno spinto il contratto con il petrolio in Cina, denominato in yuan, quasi del cinque percento più alto, la percentuale quotidiana più alta dalla nascita del petro-yuan lo scorso marzo. Il contratto principale SC1809 ha chiuso a 537,2 yuan al barile, aumentando di 25,5 yuan o del 4,98%, secondo lo Shanghai International Energy Exchange.
 
Si prevede che la Cina diventerà il principale beneficiario delle sanzioni unilaterali statunitensi contro i maggiori produttori mondiali di energia, tra cui Russia, Iran e Venezuela. Il petro-yuan farebbe risparmiare alla Cina il costo dello scambio di dollari, la principale valuta globale utilizzata nel commercio del petrolio. Aumenterebbe anche l'uso della valuta nazionale cinese nel commercio finanziario globale, sfidando il biglietto verde.
 
Nel 2016, lo yuan cinese è stato incluso nel paniere del disegno speciale (DSP) a fianco del dollaro USA, dello yen giapponese, dell'euro e della sterlina britannica. La mossa ha concesso allo yuan lo status di valuta di riserva.
 

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