Un bilancio a 70 anni dall'avvio delle relazioni diplomatiche tra URSS e Repubblica Popolare Cinese

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da kprf.ru


Traduzione dal russo di Mauro Gemma - Marx XXI


Il vicepresidente del Comitato centrale del Partito Comunista della Federazione Russa Dmitrij Novikov ha preso parte alla conferenza internazionale dedicata al 70 ° anniversario dell'avvio delle relazioni diplomatiche tra l'Unione Sovietica e la Cina, che ha riunito a Pechino eminenti scienziati, diplomatici e politici della RPC e della Russia.


Questo è l'anno giubilare della cooperazione russo-cinese. Esattamente 70 anni fa, i nostri paesi stabilivano relazioni diplomatiche. Avvenne il 2 ottobre 1949, il giorno dopo la solenne proclamazione della Repubblica Popolare Cinese. Così, l'Unione Sovietica divenne il primo stato al mondo a riconoscere la RPC. In seguito, Mosca e Pechino firmarono il Trattato di amicizia, unione e assistenza reciproca, che segnò l'inizio di un periodo di stretta e fruttuosa cooperazione tra i due stati socialisti.


Oggi le relazioni tra i nostri paesi sono una priorità sia per la politica estera russa che per la diplomazia cinese. Inoltre, il continuo riavvicinamento tra Mosca e Pechino sta diventando un fattore importante nel sistema delle relazioni internazionali. Le due potenze hanno puntato alla formazione di un ordine globale politico ed economico fondamentalmente nuovo, e il suo "rodaggio" è stato portato a termine con successo nell'ambito della Organizzazione della Cooperazione di Shanghai e dei BRICS e di altri organismi di cooperazione multilaterale.


In questo contesto, un importante evento, dedicato al 70 ° anniversario delle relazioni diplomatiche russo-cinesi, è rappresentato dalla Conferenza scientifica e pratica internazionale "Cina e Russia: partnership strategica nella nuova era" tenutasi a Pechino. È stato organizzato dall'Università dell'Accademia Cinese delle Scienze Sociali. Eminenti scienziati, esperti, personalità politiche e pubbliche dei due paesi hanno discusso le questioni più urgenti delle relazioni interstatali.


In apertura della conferenza è intervenuto il Vice Presidente del Comitato Centrale del PCFR, D.G. Novikov. Ringraziando gli organizzatori per l'invito, egli a nome del Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa G.A. Zyuganov ha augurato ai partecipanti un fruttuoso lavoro e ha espresso la convinzione che i risultati della discussione sull'argomento all'ordine del giorno contribuiranno al riavvicinamento delle comunità scientifiche e degli esperti dei due stati.


Durante la conferenza sono stati discussi diversi argomenti, ognuno dei quali riguarda un aspetto specifico della cooperazione russo-cinese: "Retrospettiva storica: il 70 ° anniversario delle relazioni russo-cinesi"; "Un nuovo punto di partenza delle relazioni russo-cinesi nella partnership globale e di una cooperazione strategica nella Nuova Era"; "Cooperazione commerciale russo-cinese: problemi e soluzioni sulla strada della cooperazione reciprocamente vantaggiosa"; "Cooperazione tra Cina e Russia nel campo umanitario".


D.G. Novikov ha presentato il suo rapporto nel corso della prima sessione. Rilevando che le relazioni tra la Russia e la Cina si sono sviluppate nel corso di diversi secoli, il vicepresidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa ha sottolineato come la Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre abbia dato impulso al riavvicinamento delle due nazioni. Nella vittoria del proletariato russo, i lavoratori della Cina scorsero la speranza della propria liberazione dalle catene dell'arretratezza, dell'oppressione e della dominazione straniera. Il popolo sovietico estese la mano della fratellanza e della cooperazione al grande vicino, aiutò a far fronte alle prove più difficili, sostenne attivamente l'istituzione della Repubblica Popolare Cinese.


Novikov ha riconosciuto che nei successivi 70 anni nei rapporti tra i due paesi non sono mancati certo i problemi. Ma i nostri popoli hanno trovato in se stessi la saggezza di mettere da parte tutti i fraintendimenti e raggiungere il livello del partenariato strategico. Nella situazione attuale, in una complessa situazione internazionale, ciò è particolarmente importante. La globalizzazione capitalista non ha reso il mondo più uguale o più pacifico. La ricchezza mondiale è sempre più concentrata nelle mani di una manciata di proprietari di grandi corporazioni e imperi finanziari, mentre miliardi di abitanti del mondo soffrono per la fame, la povertà e le malattie. Per consolidare la sua posizione, il capitale scatena guerre, ispira rivoluzioni colorate e cerca di soggiogare i popoli della terra.


In queste condizioni, come ha notato da D.G. Novikov, la Cina ha ottenuto enormi successi. Ha conquistato le prime posizioni nel campo dell'economia, della scienza e della sfera sociale, avendo sottratto alla povertà oltre 700 milioni di persone in 40 anni. I progetti proposti da Pechino della “One Belt, One Road” e della “Comunità di un unico destino dell'Umanità” aprono la porta allo sviluppo e alla prosperità per tutto il mondo. Il sostegno della Russia a queste iniziative della RPC contribuirà ad avanzare di pari passo, a garantire progressi nello sviluppo di entrambi i paesi e a resistere con successo agli attacchi ostili dell'imperialismo occidentale.


Novikov ha sottolineato che è estremamente importante intensificare la cooperazione nell'ambito della Organizzazione della Cooperazione di Shanghai, dei BRICS, nonché attraverso l'associazione dell'Unione Economica Eurasiatica al progetto della Via della Seta. Approfondendo l'interazione strategica, Mosca e Pechino saranno in grado di formare un nuovo polo globale al servizio degli interessi dei popoli dei due paesi e del mondo intero.


Nel corso della conferenza si è svolto un confronto veramente profondo, concreto e molto sincero sia sui risultati che sui compiti da risolvere per dare alle relazioni bilaterali una nuova dinamica. È stato notato in particolare che lo sviluppo del dialogo politico e della cooperazione economica richiede l'interazione attiva della comunità di esperti della Cina e della Russia.

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