Una rete di disinformazione da milioni di dollari su Facebook e Instagram contro Venezuela, Bolivia e Messico

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Una rete di disinformazione da milioni di dollari su Facebook e Instagram contro Venezuela, Bolivia e Messico



di Fabrizio Verde
 

Milioni di dollari versati al noto social network Facebook per creare una di disinformazione volta a screditare Venezuela, Messico e Bolivia. 

 

La denuncia arriva dall'ambasciatore che rappresenta il Venezuela presso le Nazioni Unite (ONU), Samuel Moncada, attraverso il proprio account Twitter. 

 

Moncada denuncia che una società con sede a Washington, la capitale degli Stati Uniti (USA) ha pagato milioni di dollari a Facebook per costruire una vasta rete dedita alla disinformazione contro Venezuela, Bolivia e Messico. 

 

Questo il tweet dell’ambasciatore Moncada: «Operazioni di disinformazione contro il Venezuela: una società con sede a Washington ha pagato milioni di dollari a Facebook per creare una rete di aggressione politica a favore dell'opposizione di Venezuela, Bolivia e Messico. È così che seminano odio nei nostri popoli!». 

 

«La società CLS Strategies, con sede a pochi isolati dalla Casa Bianca, ha per anni cospirato con falsi account per rovesciare il governo venezuelano. Il suo portavoce afferma che ‘hanno una lunga tradizione di lavoro internazionale’», ha denunciato Moncada. 

 

«CLS Strategies ha creato centinaia di account con profili falsi su Facebook e Instagram per manipolare l'opinione pubblica. I conti sono già stati chiusi ma non è l'unico caso di guerra mediatica mossa da Washington. Un crimine contro la nostra nazione che non possono più nascondere!», ha scritto in un altro tweet l’ambasciatore venezuelano.

 

I contatti con l’amministrazione USA sono molto evidenti: «Mark Feierstein, socio di CLS, ex funzionario dell'USAID e analista del famigerato International Center for Strategic Studies, ha pubblicato un articolo nel 2017 proponendo a Trump strategie per rovesciare il governo venezuelano.

È chiaro che CLS serve l'amministrazione Trump».

 

Molto spesso si tratta della stessa disinformazione che poi troviamo riportata pari pari dal mainstream nostrano. Campione nel rilanciare ogni tipo di notizia spazzatura utile a screditare i governi socialisti e progressisti della regione sudamericana. 

 

I media mainstream sembrano Incuranti del fatto che la loro residua credibilità subisce un ulteriore colpo ogni volta che vengono presi con le mani nel sacco delle fake news. E questo avviene molto spesso. Soprattutto in relazione al Venezuela. 

 

Forse anche questi media hanno sede a Washington come la società CLS Strategies?

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