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Venezuela: la Russia «estremamente preoccupata» per gli attacchi degli oppositori a scuole ed ospedali
La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha inoltre denunciato i casi di linciaggio sofferti dai sostenitori della Rivoluzione Bolivariana
di Fabrizio Verde
«La società è diventata ostaggio di un confronto politico duro, la cui intensità è in aumento e nelle proteste di piazza le armi da fuoco sono sempre più utilizzate dalle forze anti-governative», questa la denuncia forte della portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che in una conferenza stampa ha anche segnalato come Mosca sia «estremamente preoccupata perché scuole, ospedali e mezzi di trasporto sono bersaglio di attacchi».
La portavoce del ministero russo ha inoltre denunciato i «casi di linciaggio» sofferti da sostenitori del governo Maduro per mano dei terroristi dell’opposizione. Come altro definire chi tenta di bruciare viva una persona per il solo fatto di essere riconosciuta come chavista? Come definire chi stende cavi metallici da un capo all’altro delle strade (guayas) provocando la decapitazione di motociclisti?
Tornando alle dichiarazioni di Maria Zakharova, la portavoce ha definito «assolutamente inaccettabili» i tentativi di saccheggio dell’arsenale militare, così come il coinvolgimento di bambini nelle devastazioni e gli attacchi registrati contro ospedali.
La Russia è preoccupata per «le dichiarazioni dell’opposizione di estrema destra sulla transizione fino ‘al confronto finale’». Vista «la natura aggressiva» delle manifestazioni e l’aumento delle provocazioni «è molto importante» che le forze di sicurezza e i militari operino senza superare i limiti a loro imposti dalla legge.
Per il governo russo il conflitto venezuelano «può trasformarsi in una catastrofe». Per questo le autorità russe sono convinte che «un dialogo costruttivo tra il Governo e l’opposizione in Venezuela con l’ausilio di una prestigiosa mediazione internazionale sia il modo migliore per evitare lo scoppio di una guerra e risolvere i problemi economici e sociali».