Bugie sulla sicurezza dei vaccini Usa

06 Febbraio 2022 10:00 Alberto Fazolo

Per contrastare la pandemia i paesi occidentali (UE, USA e altri) hanno deciso di ricorrere all'uso di due vaccini di proprietà di colossi farmaceutici americani. I governi, le strutture sanitarie e le case farmaceutiche ci hanno assicurato che questi vaccini "funzionano e sono sicuri".

Io non ho le competenze mediche per dire se realmente questi vaccini "funzionano e sono sicuri" ma penso di avere quel minimo di buon senso per non fidarmi di un'affermazione così ridicola. Al momento in cui scrivo, in Italia c'è il quintuplo dei contagi giornalieri rispetto al massimo registrato l'anno passato, (cioè quando non c'era il vaccino), mentre i morti sono centinaia al giorno.

Quindi se per "funzionare" si intende che i vaccini americani fermino la pandemia, è allora evidente che non funzionano. Tuttavia, quei vaccini sono effettivamente in grado di contenere lo sviluppo dei sintomi e ciò è un bene soprattutto per le categorie più fragili. A prescindere da ogni eventuale valutazione sulla pericolosità dei positivi asintomatici, si pone impellente un'altra questione: la durata di questi vaccini. Ad ora sembrerebbe che i vaccini americani dopo pochi mesi perdano di efficacia, tant'è che sebbene presentati come farmaci da assumere in due dosi, nel giro di un anno in molti hanno già dovuto farne la quarta.

Tutto ciò mi fa sollevare forti dubbi sulla loro efficacia: quantomeno non funzionano come promesso e per quanto promesso. Ma c'è dell'altro, siamo certi che non sia pericoloso iniettarsi tre o quattro dosi di un vaccino in un anno? Io non ho le competenze mediche per rispondere, tuttavia sono convinto che chi ha mentito sull'efficacia dei vaccini probabilmente non dice nemmeno la verità sulla loro sicurezza. Chi è bugiardo non è mai affidabile.

Sebbene io non possa esser certo che non ci abbiano mentito sulla pericolosità del vaccino, sono invece convinto che i dati sulla sua sicurezza siano mendaci. Per arrivare a questa conclusione non servono competenze mediche specifiche, ma è sufficiente l'uso della logica. Sia subito chiaro che non mi sto riferendo ai numerosi studi scientifici che contestano la validità delle sperimentazioni dei vaccini (non sono in grado di farlo), ma più semplicemente ad un palese vizio di metodo. Quando si assume un farmaco ci possono essere delle reazioni avverse che andrebbero prontamente segnalate o dal medico curante o dal cittadino.

Ovviamente per farmaci ampiamente rodati (alcuni sono in commercio da molti decenni), soprattutto nel caso di reazioni non gravi, c'è la tendenza ad omettere la segnalazione: è sbagliato ma comprensibile. Il discorso invece è completamente diverso se si tratta di farmaci sperimentali o comunque recenti, casi in cui è fondamentale raccogliere tutti i dati di ogni eventuale reazione avversa: solo così facendo si può stabilire se il farmaco sia realmente sicuro. Purtroppo, sono numerosissimi i casi di persone che abbiano manifestato reazioni avverse ai vaccini e che non sono stati segnalati come tali dalle autorità. Mi riferisco anche a reazioni gravi, come menomazioni permanenti o la morte. Sarebbe però sbagliato trarre conclusioni affrettate sulla base di casi verificatisi nel proprio giro di conoscenze, serve fare degli studi approfonditi e con campioni adeguati. Tuttavia, in un contesto come quello attuale, anche un solo caso di omissione sarebbe sufficiente per inficiare la versione ufficiale sulla sicurezza di questi vaccini, eppure i numeri sono assai più drammatici. Se non si raccolgono correttamente i dati sulle reazioni avverse, non si può affermare che i vaccini siano sicuri, (ma nemmeno che siano pericolosi) allo stato attuale non si può credere alle affermazioni dei produttori, dei governi e della stampa mainstream. Se non vengono registrate tutte le reazioni avverse, le statistiche ovviamente affermeranno che non ci sono reazioni avverse (o quantomeno le si sottostima), ciò non vuol dire che i vaccini siano sicuri ma anzi, basta a smascherare le rassicurazioni sulla loro sicurezza.

Io prima di assumere un farmaco vorrei provare ad abbozzare un'analisi "rischi/opportunità", per valutare se i vantaggi offerti siano paragonabili agli eventuali pericoli a cui si potrebbe andare incontro. Temo che con la propaganda delle autorità e dei produttori, nel caso di questi vaccini americani, vengano sottostimati i rischi e sovrastimate le opportunità. In tal caso è ovvio che l'analisi sarebbe falsata e che non si potrebbe valutare correttamente.

Quando ci dicono che i vaccini americani "funzionano e sono sicuri", teniamo a mente che l'efficacia è ancora parzialmente da dimostrare mentre la sicurezza non può essere dimostrata.

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