Iran e Russia verso la completa dedollarizzazione nei loro scambi

I presidenti delle banche centrali di Iran e Russia sottolineano il rafforzamento degli scambi commerciali e l'uso delle valute nazionali nel commercio.

Durante un incontro tenutosi ieri a Teheran con il suo omologo russo, Elvira Nabiullina, il presidente della Banca centrale iraniana, Mohamad Reza Farzin, ha ribadito la necessità di incrementare gli scambi bancari e monetari tra i due Paesi.

Ha anche annunciato che il rafforzamento e l'accelerazione dello sviluppo delle relazioni di intermediazione tra le banche commerciali dell'Iran e della Russia sono all'ordine del giorno.

D'altra parte, oltre a sottolineare le elevate capacità e potenzialità commerciali di Iran e Russia, Farzin ha chiesto una maggiore cooperazione infrastrutturale bancaria tra le due nazioni, che sono membri dell'Asian Clearing Union (ACU).

Il funzionario persiano aveva già invitato la Russia a partecipare al 51° vertice dell'ACU, iniziato ieri a Teheran.

Da parte sua, Nabiullina ha ricordato l'esigenza di una maggiore cooperazione tra il settore bancario e monetario iraniano e russo, evidenziando che le delegazioni di tecnici ed esperti delle banche centrali dei due Paesi dovrebbero incontrarsi frequentemente per ampliare e approfondire i legami bilaterali.

Teheran e Mosca, entrambe sanzionate dai paesi occidentali, hanno cercato di espandere le loro relazioni commerciali ed economiche.

In tal senso, lo scorso marzo, l'ambasciatore iraniano in Russia, Kazem Yalali, ha informato che entrambi i paesi stavano lavorando al riconoscimento delle carte del sistema di pagamento russo 'Mir' e la questione della connessione delle sue banche al Sistema di Trasferenza dei Messaggi Finanziari (SPFS), che è l'equivalente russo di SWIFT.

I due Paesi, infatti, hanno compiuto passi concreti per abbandonare il dollaro e sostituirlo con le rispettive valute nazionali.

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