Secondo il portale statunitense Bloomberg, il gruppo israeliano NSO, che ha annunciato la sospensione dello spyware Pegasus dopo vendite scandalose in vari paesi del mondo, tra cui alcuni regimi arabi nella regione dell'Asia occidentale, lo ha sostituito con spyware simili.

Il rapporto sottolinea che, nonostante molte delle attività dell'azienda siano state messe in discussione dopo lo scandalo e diversi investitori abbiano addirittura ritirato i propri fondi dall'azienda, questa crisi non ha segnato la fine dello spionaggio dell'azienda israeliana.

A questo proposito, il rapporto specifica che NSO continua a vendere altri programmi di spionaggio a vari paesi, compresi i paesi arabi che a quanto pare sono i suoi acquirenti più importanti, attraverso la costituzione di altre società e strutture sotto altri nomi.

Gli strumenti di hacking telefonico del gruppo NSO sono stati utilizzati da governi stranieri per "prendere di mira maliziosamente" funzionari governativi, attivisti, giornalisti, accademici e dipendenti delle ambasciate in tutto il mondo.

Cos'è il controverso programma Pegasus?

Il programma israeliano Pegasus è stata una delle armi utilizzate per l'omicidio del giornalista dissidente saudita Jamal Khashoggi, nel consolato del suo paese nella città turca di Istanbul nell'ottobre 2018.

Secondo l'organizzazione per i diritti umani Amnesty International (AI), lo spyware israeliano è stato utilizzato per "facilitare la commissione di violazioni dei diritti umani su larga scala in tutto il mondo".

Lo scorso luglio, infatti, il quotidiano americano The Washington Post , insieme ad altri 16 media con l'aiuto di Amnesty International e della Forbidden Stories Organization , ha pubblicato un report, in cui è stato rivelato che almeno 50.000 numeri di telefono, compresi quelli di attivisti per i diritti umani, giornalisti, politici e avvocati, erano stati controllati in tutto il mondo attraverso il programma di spionaggio israeliano.