Alessandro Di Battista - Perché vi accorgete solo adesso dell'orrore sionista?
di Alessandro Di Battista*
Credetemi, sono contento che finalmente qualcosa si muova rispetto all'olocausto palestinese. Sono contento che finalmente, anche se sempre con il contagocce, i giornali mostrino le immagini di Gaza e raccontino alcune (solo le più “mediatiche”) storie delle vittime dell'orrore sionista. Sono contento che vengano organizzate manifestazioni anche se vi partecipano politici che detesto e che ancora oggi negano il genocidio in atto (ed è paradossale che il genocidio più documentato della Storia sia anche il più negato). Sono contento che giornalisti fino ad oggi silenti inizino a balbettare qualcosa. Sono contento che artisti, cantanti, attori, fino ad oggi spaventati dai contraccolpi mediatici e imprigionati nella loro confort-zone abbiano trovato la forza di denunciare l'orrore in atto. Sono contento che tutto questo avvenga anche perché la mattanza continua. I massacri sono quotidiani, l'orrore nazional-sionista (e c'è ancora chi in tv ha il coraggio di difendere il sionismo, oggi il cancro dell'umanità) continua a provocare morte, distruzione, deportazione. Dunque ben venga qualsiasi presa di posizione. D'altro canto da mesi - giorno e notte - ho chiesto in ogni modo a tutti coloro che hanno il privilegio di avere una platea, sia essa politica, mediatica, artistica, sportiva di esprimersi, di schierarsi, di denunciare. Mi auguro dunque che vi siano sempre più prese di posizione.
Allo stesso tempo non posso non notare con rabbia che ci sono voluti 60.000 palestinesi fatti a pezzi (in realtà sono molti di più), ci sono voluti oltre 20.000 bambini assassinati, decapitati, bruciati vivi, letteralmente squagliati dalle bombe israeliane fabbricate anche in USA, Germania e Italia, c'è voluta la distruzione totale della Striscia, un territorio grande quanto 1/3 del comune di Roma diventato invivibile, per spingere qualcuno a parlare o iniziare ad agire.
Gaza non esiste più, e oggi, solo oggi, qualcuno apre bocca. Non dimentico chi ci ha messo la faccia dall'8 ottobre (anche anni prima tra l'altro), il giorno in cui è iniziata l'ultima fase del genocidio di Gaza. Non dimentico chi ha urlato la parola genocidio quando era “pericoloso” farlo. Non dimentico chi dall'inizio ha cercato in ogni modo di mostrare a chi teneva volutamente gli occhi chiusi una realtà dannatamente chiara, tragicamente cristallina, fin dal primo giorno. Non dimentico chi veniva attaccato con violenza in tv (“allora condanni Hamas?”, “Israele ha diritto a difendersi”, “Israele è l'unica democrazia in Medio Oriente”). Non dimentico le accuse di antisemitismo che mi sono state rivolte anche da chi oggi ripete a pappagallo quel che dicevo a ottobre 2023. Non dimentico che le firme che abbiamo raccolto su una legge di iniziativa popolare per il riconoscimento dello Stato di Palestina le abbiamo depositate in Senato un anno fa. Quella legge marcisce in Senato da 1 anno! E non dimentico tutti i volontari di “Schierarsi” che le hanno raccolte beccandosi insulti per strada (e minacce da beceri sionisti) quando in tanti dicevano “Israele ha diritto a difendersi”. Non dimentico i compagni di strada quando la strada era in salita. Non dimentico Moni, Alessandro, Francesca, Luca, Marco, Gabriele, Fiorella, Ghali, Tomaso, Sigfrido, Andrea, Cristiano, Enzo, Stefania, Davide, Sulaiman e tanti altri che hanno camminato (e camminano ancora) insieme a me. Sono contento che qualcosa inizi a muoversi e spero con tutto il cuore che parta un'onda di indignazione che obblighi la “donna, madre e cristiana” a proporre sanzioni contro lo Stato genocida di Israele e a mettere al bando, come si è fatto in passato con l'Isis, l'IDF, l'esercito israeliano, di gran lunga la peggiore organizzazione terroristica al mondo.
Allo stesso tempo, con una tristezza infinita nel cuore, penso che se tutto quello che si comincia faticosamente a fare adesso lo avessero fatto all'inizio del genocidio, quando, ripeto, tutto era già dannatamente visibile, si sarebbero potute salvare molte vite. E anche questo non lo dimentico né lo dimenticherò.
*Post Facebook del 30/05/2025