Amb. Elena Basile : "Meloni brava per la stampa perché si è genuflessa a Washington e Bruxelles"

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Amb. Elena Basile : "Meloni brava per la stampa perché si è genuflessa a Washington e Bruxelles"



In un interessante editoriale sul Fatto Quotidiano dal titolo "Meloni “sovranista”? No, s’è genuflessa a Ue e Usa", l'Ambasciatrice Elena Basile ironizza sulla lettura dei media verso la politica internazionale del governo italiano sottolineando come le lodi dipendando dal fatto che abbia rinnegato il suo programma con la quale è stata eletta per piegarsi ai diktat di Washington e Bruxelles. E quindi, prosegue Basile, per avere le lodi dei giornali basta "riempire di armi l’Ucraina appoggiando la narrativa più menzognera del secolo: la resistenza del popolo ucraino per la libertà e la democrazia. Basta uscire da accordi con i cattivi del mondo, in questo caso la Cina, indipendentemente dagli interessi nazionali. Basta ingoiare in Europa una governance monetaria contraria ai nostri interessi economici e una strategia sull’immigrazione che finge di individuare soluzioni con slogan senza sostanza, lasciando il carico dei flussi migratori sui Paesi di primo ingresso. Basta entrare nelle grazie del Presidente statunitense, il cui stato di salute mentale è di pubblico dominio, dargli la mano guardandolo negli occhi, essere ammessa tra i bravi scolari nel G7. Si diviene così una statista. Basta tenere stretta la manina della von der Leyen (passerà alla storia come una emanazione statunitense che ha dato il colpo mortale ai progetti minimi di autonomia e dignità dell’Ue), andare a Tunisi in gita e le fotografie con Ursula rappresenteranno un’entrata di successo nel Club.".

Dopo aver sottolineato come le "migliori penne si congratulano con il governo per un piano di cui non conoscono nulla, a parte il nome di Mattei", Elena Basile lancia una stoccata ai suoi ex colleghi: "vorrei ricordare cosa significhi avere una politica estera ai tanti diplomatici che, anche in pensione, continuano a esercitare il ruolo poco dignitoso di difensori del potere costituito, alimentando narrazioni incomprensibili a persone di media intelligenza e cultura."

Si può stare nell'alleanza NATO in altro modo, in modo dignitoso e autorevole, sottolinea l'Ambasciatrice, auspicando un ruolo diverso per l'Italia, al centro di una politica mediterranea intraprendente. "Non si è bravi quando ci si genuflette. Non è questa l’unica competenza richiesta a un capo di governo. I nostri giornalisti e diplomatici, se non lavorano per il dipartimento di Stato Usa e per la burocrazia brussellese e hanno a cuore gli interessi nazionali, dovrebbero saperlo", conclude. 

Chapeau.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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