Americani e georgiani nell’esercito ucraino. Lavrov:«La Nato addestra ancora soldati di Kiev»

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di Eugenio Cipolla

 Nell’intricata matassa che ormai rappresenta a pieno i rapporti tra Russia e Ucraina, ieri si è aggiunto un nuovo nodo destinato a far discutere: la condanna a 22 anni di carcere per la top gun ucraina Nadia Savechenko da parte di un tribunale russo nella regione di Rostov na Donu. L’ex ufficiale dell’esercito di Kiev, accusata di aver contribuito alla morte di due reporter russi in Donbass, ha annunciato un nuovo sciopero della fame subito dopo la lettura della sentenza. Cosa che ha allarmato e non poco il governo di Kiev, preoccupato per la salute cagionevole della 34enne, dietro le sbarre da quasi due anni.
 
Secondo la legge russa, la Savchenko potrebbe beneficiare di un indulto, ma non prima che siano passati 12 anni. Ed è questo uno dei fattori che ha convinto Petro Poroshenko ad attivare gli opportuni canali giuridico-diplomatici. Il presidente ucraino ha subito reso noto di essere pronto a scambiare la Savchenko con due cittadini russi (Alexander Aleksandrov e Yevgeni Yerofeev), catturati non molto tempo fa in Donbass in una zona sotto il controllo dell’esercito governativo. Interpellato dai giornalisti, Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha sottolineato che questa ipotesi può concretizzarsi solo con l’autorizzazione del presidente Putin in persona. «Per quanto riguarda l'estradizione o lo scambio – ha detto - sono decisioni che possono essere prese solo dal presidente russo. In questo caso, non sono a conoscenza se ha preso qualche decisione».
 
Nei corridoi del palazzo, gli uomini di Putin stanno valutando il da farsi. Una decisione positiva potrebbe rappresentare un segnale di distensione dopo mesi di tensioni e accuse, ma le modalità dovranno seguire alcuni protocolli ben definiti per evitare che questo possa essere visto come un segnale di debolezza. Soprattutto alla luce delle pressioni internazionali che stanno giungendo per il rilascio della Savchenko. Washington e Bruxelles, attraverso Obama e Mogherini, hanno già detto la loro, irritando la leadership russa che non ammette intromissioni nel proprio sistema giudiziario.
 
Qualsiasi sarà l’esito della vicenda, avrà senz’altro ripercussioni sullo stato delle cose in Donbass, dove la tensione rimane altissima. Nelle ultime 24 ore un soldato dell’esercito governativo è morto, mentre altri dieci sono rimasti feriti. In visita a Mosca per incontrare l’omologo Lavrov, il ministro degli esteri tedesco Frank Walter Steinmeier ha detto che al momento la situazione nella parte orientale dell’Ucraina «rimane instabile e si registrano violazioni del cessate il fuoco da entrambe le parti». «Oltre 200 mezzi pesanti ucraini si stanno avvicinando alla linea di contatto», ha detto invece il capo della diplomazia russa Serghej Lavrov, accusando la Nato di continuare nell’opera di addestramento di soldati ucraini che poi vengono inviati al fronte.
 
Nelle ultime settimane, inoltre, l’esercito di Kiev si sta rafforzando con new entry straniere. Qualche giorno fa Eugeny Lavrov, comandante del battaglione dell’esercito ucraino “Kievski Rus’” ha annunciato nelle file delle forze armate di Kiev di tre cittadini americani e dodici georgiani. Al momento, ha affermato Lavrov, secondo quanto riportato da Hromadske Tv, «gli americani sono in prova. Hanno combattuto in Afghanistan e servito nell’esercito degli Stati Uniti». Il loro arruolamento è stato reso possibile dalla legge sulla legalizzazione dei mercenari stranieri, entrata in vigore in Ucraina lo scorso novembre, per migliorare le capacità di combattimento dell’esercito regolare e ridurre i costi umani e finanziari per il Paese.

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