Attentato Nord Stream. L'inquietante risposta del governo tedesco alla deputata Sahra Wagenknecht

28174
Attentato Nord Stream. L'inquietante risposta del governo tedesco alla deputata Sahra Wagenknecht


Cosa è accaduto ai gasdotti Nord Stream che trasportano il gas naturale dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico? Chi ha compiuto l’attentato? Le indagini avanzano, ma incredibilmente i paesi coinvolti rifiutano di rendere noto quanto appurato attraverso le proprie indagini. 

Indagini da cui è stato escluso l’altro paese interessato, la Russia. 

Dapprima è stata la Svezia ha rifiutare il divulgare i risultati delle proprie indagini classificando le informazioni. Adesso è il turno della Germania. 

Sahra Wagenknecht, esponente dell’opposizione di sinistra nel Bundestag (Parlamento), ha chiesto al governo tedesco informazioni sull'attacco ai gasdotti ricevendo questa risposta, o per meglio dire, una non risposta: “Per ragion di Stato non verranno fornite ulteriori informazioni”. 

"Dopo un'attenta considerazione, il governo federale è giunto alla conclusione che ulteriori informazioni non possono essere fornite - nemmeno in forma classificata - per ragion di Stato”. 

Il motivo è la "regola dei terzi" per la cooperazione internazionale dei servizi segreti.

Secondo questa regola, lo scambio internazionale di conoscenze è soggetto a requisiti di segretezza particolarmente severi. "Le informazioni richieste toccano quindi interessi di riservatezza così bisognosi di protezione che la ragion di Stato prevale prevale sul diritto parlamentare all'informazione e il diritto dei membri del Parlamento di porre domande deve eccezionalmente soccombere all'interesse di riservatezza del governo federale".

In parole povere: probabilmente ci sono risultati che i membri del Bundestag non possono conoscere.
Per questo motivo, il governo tedesco non risponde alla domanda di Wagenknecht "quali navi e truppe della NATO" sono state nelle aree in cui si sono verificati i danni dopo la sospensione delle forniture di gas da parte di Nord Stream 1, e quali navi e truppe russe sono state avvistate durante questo periodo.

Anche questa risposta "comporterebbe la divulgazione di informazioni che avrebbero un particolare impatto sul benessere dello Stato", scrive il Ministero degli Esteri federale. Pertanto, anche una classificazione e un deposito delle informazioni richieste sono fuori questione, "poiché non si può accettare nemmeno il basso rischio di essere conosciuti".

L’esponente della sinistra tedesca ha quindi attaccato il governo tedesco: “Di fatto, il governo federale ci sta dicendo che sa qualcosa, ma per ‘ragion di Stato’ non può nemmeno portarlo all'attenzione dei parlamentari nell'ufficio segreto del Bundestag tedesco", ha dichiarato domenica alla Berliner Zeitung. 

Si può solo ipotizzare quali scoperte sulla paternità degli attentati potrebbero avere un impatto esistenziale sul benessere nazionale tedesco tale da rendere assolutamente necessario mantenerle segrete. "In ogni caso, questa manipolazione rende impossibile qualsiasi controllo e critica al governo federale da parte dell'opposizione".

Evidentemente chi ha compiuto gli attentati e chi li ha commissionati sono talmente potenti da intimidire il governo di Berlino che ha deciso di tenere segreti i risultati delle proprie indagini. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La rottamazione dell'occidente e un "nuovo 1990" alle porte di Giuseppe Masala La rottamazione dell'occidente e un "nuovo 1990" alle porte

La rottamazione dell'occidente e un "nuovo 1990" alle porte

Mondo multipolare dal rapporto della MSC: opportunità e sfide   Una finestra aperta Mondo multipolare dal rapporto della MSC: opportunità e sfide

Mondo multipolare dal rapporto della MSC: opportunità e sfide

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Maria Corina Machado, un'antipatria alleata dei “Patrioti” di Geraldina Colotti Maria Corina Machado, un'antipatria alleata dei “Patrioti”

Maria Corina Machado, un'antipatria alleata dei “Patrioti”

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

L'altra faccia della propaganda: il revisionismo storico di Giuseppe Giannini L'altra faccia della propaganda: il revisionismo storico

L'altra faccia della propaganda: il revisionismo storico

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

LIBIA: UN MOVENTE TACIUTO E’ UNA BUGIA INTERA di Michelangelo Severgnini LIBIA: UN MOVENTE TACIUTO E’ UNA BUGIA INTERA

LIBIA: UN MOVENTE TACIUTO E’ UNA BUGIA INTERA

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti