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Bagno di sangue: soldati israeliani uccidono 10 palestinesi in una sola giornata
È salito a 9 il bilancio delle vittime della violenta incursione di questo giovedì dell'esercito israeliano nella sola città di Jenin e Gerusalemme e a 20 il numero dei feriti, tre dei quali in modo grave, ha annunciato il Ministero della Salute palestinese, secondo l'agenzia palestinese WAFA.
L’ultimo palestinese ucciso oggi, il decimo, è Yousef Mohaisen, 22 anni, morto per le gravi ferite subite dagli spari israeliani nella città di Al-Ram, Gerusalemme occupata.
Secondo un portavoce militare israeliano, questo giovedì mattina (ora locale) soldati e forze di polizia hanno effettuato un'operazione “congiunta” con l'obiettivo di trattenere alcuni membri della Jihad islamica palestinese tra i vicoli del campo profughi di Jenin.
Tra le vittime palestinesi c'è una donna anziana, e testimoni hanno descritto la situazione come un campo di battaglia.
"La situazione nel campo di Jenin (profughi palestinesi) è critica ", ha dichiarato in una nota il ministro della Sanità Mai al-Kaila.
Le forze israeliane "hanno deliberatamente lanciato granate lacrimogene" nel reparto pediatrico di un ospedale di Jenin, che "ha causato il soffocamento di alcuni bambini", ha aggiunto il ministro.
Questa giornata è una delle più mortali che si ricordi nella Cisgiordania occupata da anni; pertanto, il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha dichiarato tre giorni di lutto per i palestinesi uccisi dalle forze di occupazione del regime di Tel Aviv.
Le forze israeliane lanciano raid su diverse città nella Cisgiordania occupata quasi ogni giorno, con il pretesto di detenere quelli che chiamano palestinesi "ricercati". I raid spesso portano a scontri con i residenti e decine di palestinesi sono stati uccisi e molti altri sono stati arrestati.
Le forze di occupazione israeliane hanno ucciso 29 palestinesi, tra cui 5 bambini e una donna anziana, nella Cisgiordania occupata nei primi 26 giorni del 2023".
Le sofferenze del popolo palestinese sono completamente dimenticate dai media e dai governi occidentali.
Se davvero, come ci dicono, sono dalla parte degli oppressi e contro l’occupante nella guerra in corso in Ucraina, allora, per lo stesso parametro, visto che in Palestina questa situazione perdura da 75 anni, bisognerebbe inviare Patriot, Leopard e ogni forma di aiuto…
Non avviene, non avverrà, perché i palestinesi sono dalla parte giusta della Storia, non hanno come padrini l’occidente.
Prima o poi questa parte giusta prevarrà. La storia darà ragione e vittoria ai palestinesi che resistono eroicamente da sette decenni.