"Bisognerebbe cacciare tutti gli immigrati dalla Russia". Ecco chi è Navalny, il "leader dell'opposizione russa" (con il 2% dei consensi)
Nonostante le autorizzazioni siano necessarie in tutto il mondo per manifestare, pena il carcere o multe salate (vedasi le proteste non autorizzate contro il "paladino europeista" Macron come sono state represse nel sangue in maniera ben peggiore rispetto ai 300 euro di multa con cui se l'è cavata Navalny l'ultima volta) i media italiani stanno via via aprendo le loro edizioni online con titoli sensazionalistici: "Arrestato il LEADER democratico dell'opposizione Navalny"; "fermato il Leader Antisistema Navalny".
Decine sono gli arresti in una protesta non autorizzata a Mosca dopo che Aleksey Navalny ha spostato il luogo della manifestazione da un posto autorizzato a uno non autorizzato. Circa 4500 persone hanno così preso parte ad una protesta non autorizzata a via Tverskaya nel centro della capitale russa. Oltre 150 sono gli arresti per "aver rotto l'ordine pubblico", si legge in una nota della polizia. La decisione di Aleksey Navalny di spostare la manifestazione da via Sakharova (Autorizzata) a via Tverskaya (non autorizzata) è stata comunicata poche ore prima dell'evento attraverso il suo blog. Navalny ha scritto per "mancanza di palco e sistemi audio adeguati".
Torniamo a Navalny. C'è un piccolo appunto da fare però ai nostri solerti media, ossia che Navalny non è il Leader dell'opposizione russa e che soprattutto non è un democratico. Il blogger, sebbene abbia un buon seguito nella capitale russa dove alle elezioni comunali del 2013 a capo di una coalizione con il partito liberale Parnas riuscì ad arrivare al 26%, con la maggioranza dei voti presi nelle aree più ricche della città, è per lo più sconosciuto nel resto della Russia.
Secondo un sondaggio del centro Levada datato Marzo 2017, solo il 2% della popolazione russa sarebbe disposta a votare Navalny alle presidenziali del 2018. Insomma un pò pochino per catalogarlo come leader dell'opposizione, visto che ci sono partiti di opposizione in Russia, quali il Kprf, il Ldpr, il SP, che hanno percentuali a doppia cifra e sono stranamente non calcolcati dai nostri media.
Sembra ancor più eccessivo definire Navalny democratico e antisistema. Il blogger negli anni si è distinto per le sue posizioni razziste nei confronti dei georgiani (chiamati roditori) e di tutti i caucasici che venivano accusati da Navalny di togliere il lavoro ai russi. Fu proprio il "leader anticorruzione" a proporre il regime di visti per chi dal sud emigrava al nord della Russia e fu proprio lui a partecipare alla "Marcia Russa", parata che si svolge ogni anno in Russia e che vede sfilare i nazionalisti, talvolta anche un pò nazisti, nostalgici di un panslavismo non ben precisato al grido di "fuori gli immigrati, la Russia ai Russi". Secondo Radio Free Europe, insomma non proprio Russian friendly, "Navalny ha partecipato alle manifestazioni di nazionalisti russi di ogni tipo".
E proprio dopo una di queste manifestazioni nell'ottobre del 2013, il buon democratico Navalny esaltato dalla folla di giovani nazionalisti dichiarò che "bisognerebbe cacciare tutti gli immigrati dalla Russia". Cacciato nel 2007 dal partito ultraliberale Yablako per "attività nazionaliste e xenofobe che hanno danneggiato l'immagine del Partito", la leadership del Partito stesso ha più volte rincarato la dose. Engelina Tareyeva, attivista storica di Yablako, ha dichiarato nel 2014 : " Considero Navalny l'uomo più pericoloso di tutta la Russia. Non c'è bisogno di esser un genio per capire che la cosa più orribile sia avere i nazionalisti etnici al potere. Navalny basa le relazioni sulla base dell'etnicità delle persone, tutto questo è pericolosissimo." Dello stesso avviso sembra esser il giornalista Peter Hitchens che sul Daily Mail scriveva "pochissimi sembrano conoscere il legami di Navalny con il mondo del nazionalismo russo, al qual confronto l'Ukip e il FN sono avanguardia di correttezza politica". E ancora, sempre il giornalista britannico riprende sul suo blog i media occidentali che "presi dal loro odio nei confronti di Putin (così come nei confronti di Bashar al Assad) sono accecati davanti ai difetti dei loro avversari". http://hitchensblog.mailonsunday.co.uk/2017/03/alexei-navalny-revisited.html
Tutto questo al netto delle vicende giudiziarie di Navalny, davvero molto poco chiari i suoi traffici, e dei suoi legami importanti con alcune Ong d'oltreoceano e della Yale University....
Danilo Della Valle