Coronavirus, dalla Cina raccolta fondi e materiali per aiutare l'Italia
E' nel momento della difficoltà che si vede su chi si può contare. Vale per una persona, per una comunità di individui e per uno Stato.
Mentre i nostri "alleati", israeliani e statunitensi in testa, ci impongono di fatto un embargo. Mentre l'Unione Europea implode nella sua inutilità e pensa ancora a "controllare" budget e idiozie simile. Mentre a casa nostra e nel mondo ci si accorge che il "libero mercato non si risolve tutti i problemi", anzi continua a fare l'unica cosa che conosce, speculare (amuchina docet). Mentre, in altre parole, la vicenda Coronavirus sta smascherando tutte le ipocrite idiozie degli estremisti liberisti e di "alleati" presunti.
A tal proposito, l'agenzia di stampa cinese XINHUA riporta di una raccolta fondi per aiutare l'Italia nella lotta al virus COVID-19 che sta infestando in particolare il Nord del nostro paese. Lanciata online a Wenzhou, nella Cina orientale e da cui proviene la maggior parte della comunità di Prato, sta già avendo un grande successo. "In questa località dello Zhejiang, gli imprenditori e i giovani si sono mobilitati per raccogliere fondi e aiutare l'Italia a fronteggiare l'emergenza COVID-19. Il 1 marzo, un carico di 2.600 paia di occhiali protettivi, per un valore di 200.000 yuan (circa 28.690 dollari), prodotti da aziende locali e donati dall'associazione degli ottici di Wenzhou, è stato caricato su un aereo con destinazione Torino", riporta l'Ansa sintetizzando la notizia dell'agenzia cinese.
A profonda memoria storica perché prima o poi faremo i conti con tutta questa vicenda ed è importante che vi ricordiate di chi e cosa c'è stato (nonostante i tagli criminali imposti dall'UE) e chi no.