Dieci passi verso il governo del popolo. Appello della sinistra patriottica russa ai cittadini

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Dieci passi verso il governo del popolo. Appello della sinistra patriottica russa ai cittadini

 

Riceviamo e pubblichiamo con la traduzione di Marinella Correggia

 

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di Gennady Zyuganov, presidente del CC CPRF (leader delle forze della sinistra patriottica della Russia)

Questo appello è stato sostenuto da 56 associazioni di giovani, donne, veterani, professionisti e scienziati, redazioni di pubblicazioni patriottiche, società creative e sportive. L'appello ha un carattere pubblico ed è aperto al sostegno di tutte le organizzazioni e i cittadini interessati.

 

Il nostro paese si trova in una situazione estremamente difficile. Gli Stati Uniti stanno lavorando per allargare la Nato, rafforzare le sanzioni, insistere sulla guerra  dell’informazione nel tentativo di rimodellare l'intero sistema di relazioni internazionali. Con il "summit delle democrazie" Washington sta segnalando che è pronta a paralizzare il ruolo delle Naioni unite e a imporre al mondo un diktat dei più forti e arroganti.

La Russia entra in questa nuova fase di destabilizzazione mondiale in una condizione altamente indebolita. Il potenziale del nostro paese è grandemente inferiore al peso economico e politico-militare che aveva l’Urss nel mondo.  Volendo aiutare il nostro paese ad uscire dall'impasse, la sinistra patriottica si è unita per difendere gli interessi del popolo e garantire la sicurezza nazionale. Siamo assolutamente sicuri che sia necessario raggiungere la coesione sociale, mobilitare tutte le risorse e tracciare un nuovo corso per lo sviluppo del paese e la rinascita spirituale.

Crediamo che gli obiettivi del presidente di fare della Russia una delle prime cinque economie del mondo, superare la povertà, arginare il declino della popolazione e compiere una svolta in campo tecnologico siano estremamente importanti. Corrispondono pienamente agli interessi della Russia. Ma siamo convinti che la definizione dei compiti debba essere seguita da misure concrete per realizzarli. Ecco perché la sinistra patriottica ha insistito e continuerà a insistere sulla necessità di elaborare un programma realistico per portare il paese fuori dalla crisi.

Agendo in modo coerente e responsabile, il Cprf (Partito comunista della Federazione russa) e i suoi alleati hanno proposto il programma Dieci passi verso il governo del popolo. Il nostro partito alla Duma di Stato ha presentato un pacchetto di iniziative legislative e il corrispondente bilancio per il loro sviluppo. Abbiamo offerto un'alternativa ben ponderata, onesta, costruttiva e positiva.

Continuiamo ad insistere sulla necessità di cambiare il corso socio-economico, abbandonando la politica oligarchica di saccheggio, degrado e indebolimento del paese. Ma tutte le nostre azioni si trovano di fronte un muro, eretto dall'élite del partito Russia Unita, da chi nel governo sostiene questa élite, e dalla squadra di russofobi e antisovietici presente nell'amministrazione del presidente. Il partito al potere ostacola tutte le cose vive e creative del paese. Si è rifiutato di discutere le nostre iniziative anche in occasione delle elezioni cruciali per la Duma di Stato. Abbiamo individuato misure concrete di sostegno sociale per fermare l’impressionante declino della popolazione. La Russia ha accumulato enormi riserve; per questo il Cprf ha proposto di aumentare il minimo vitale e il salario minimo a 25.000 rubli, che permetterebbe alla gente di sopravvivere. Ha proposto di limitare le tariffe delle utenze al dieci per cento del reddito familiare e di approvare una legge sulla regolamentazione statale dei prezzi degli alimenti di base e delle medicine. In risposta, i circoli dominanti hanno continuato ad alzare i prezzi, derubare i cittadini e silenziare tutte le proteste.

Abbiamo sollecitato la necessità di arginare la fuga di capitali dal paese e di introdurre tasse ordinarie, ma hanno continuato a chiudere un occhio sul saccheggio spietato del paese. Solo quest'anno 60 miliardi di dollari sono stati esportati dalla Russia. Inoltre, sono state spalancate le porte all'esportazione di oro, metalli e grano, con il permesso di lasciare all'estero i profitti in valuta forte. Abbiamo sollecitato la necessità di dare priorità allo sviluppo della scienza, delle alte tecnologie, dell'intelligenza artificiale, dell'industria elettronica e aeronautica e della costruzione di macchinari. In risposta, ci è stato appioppato un bilancio federale in cui questi settori non sono stati nemmeno menzionati come voce separata.

Abbiamo proposto programmi completi per lo sviluppo dell'agricoltura e delle zone rurali e per la gestione delle terre vergini. In pratica, anche ciò che è stato approvato dal presidente e dal Consiglio di Stato è stato vanificato. Oggi i razziatori sono in giro per accaparrarsi le terre dell'Accademia Timiryazev e le serre fuori Mosca. Abbiamo preparato nuove bozze dei Codici della terra, dell'acqua e delle foreste per affrontare antichi problemi che richiedono una soluzione. Ma le nostre proposte sono cadute nel vuoto. Come risultato, 18 milioni di ettari di boschi russi, un'area grande la metà della Germania, il più grande paese europeo, sono stati persi a causa degli incendi.

Abbiamo elaborato un sistema di misure per rafforzare la sicurezza personale delle persone, per proteggerle da burocrati corrotti e insensibili, e abbiamo identificato modi e metodi per migliorare la sicurezza sul lavoro. Ma la negligenza delle regole di sicurezza continua a mietere vite umane. Purtroppo, incidenti come quello della miniera di carbone di Listvyazhnaya continuano ad accadere.

Da diversi anni stiamo cercando di ottenere l'adozione di una legislazione per lanciare il programma Istruzione per tutti. Abbiamo sviluppato proposte per migliorare l'istruzione secondaria e superiore. Le abbiamo testate presso l'Università Zhores Alfyorov di San Pietroburgo e presso la scuola pilota della Fattoria Collettiva Lenin fuori Mosca. In risposta abbiamo visto tentativi di imporci l'Esame di stato unificato, I finanziamenti mirati e l'apprendimento a distanza. Così il sistema educativo scolastico russo-sovietico, il migliore del mondo, continuato a venire demolito.

Abbiamo fatto pressione sullo Stato affinché adempia al suo sacro dovere: fornire condizioni di vita decenti ai veterani e ai "figli della guerra". Abbiamo chiesto l'abrogazione della riforma delle pensioni e la fornitura di medicinali alla popolazione. In risposta abbiamo visto un'ulteriore umiliazione delle persone che con la loro dedizione hanno difeso e restaurato il paese.

Abbiamo proposto di ripristinare la responsabilità dello Stato nel sostegno alle attività creative dell’infanzia e dei giovani, alla cultura fisica e allo sport. Abbiamo condannato il tentativo di sequestrare la Fattoria Collettiva Lenin, che  può portare alla distruzione dell'infrastruttura sociale dell'unica comunità agricola.

Abbiamo elaborato un programma sanitario globale che raddoppierebbe le spese di bilancio per la salute pubblica. Ma le autorità continuano a decimare l'assistenza sanitaria di base, a non incentivare l'industria farmaceutica e a pagare miseri stipendi al personale medico. Non siamo contro la vaccinazione, ma siamo contro la vaccinazione indiscriminata di tutti. Invece dei controlli necessari, dei rapporti medici mirati e delle raccomandazioni, le persone ricevono solo carte sanitarie.

Il paese ha creato imprese popolari, la cosa migliore che abbia oggi. Abbiamo proposto di fare di questa esperienza l'eredità comune di tutta la Russia. In risposta, si stanno attaccando queste uniche isole di ottimismo sociale. Stanno brutalmente distruggendo la vita di interi collettivi di lavoro. Simili oltraggi non sono accaduti nemmeno nei selvaggi anni 1990. Alla Duma di Stato abbiamo consegnato al procuratore generale I.V.Krasnov una lettera firmata da 336 lavoratori della Fattoria Collettiva Lenin che chiedono la protezione delle famiglie, dei figli, delle abitazioni e dei posti di lavoro da veri e propri criminali. In risposta abbiamo avuto solo inazione e silenzi.

Abbiamo proposto una serie di misure per rafforzare la memoria storica. In risposta abbiamo visto un aumento delle menzogne antisovietiche e antirusse. La nazione è costretta a subire la melma maleodorante dei discorsi alla Zhirinovsky che si riversa dagli schermi televisivi.

Abbiamo proposto di discutere i molteplici problemi in un dibattito completo e costruttivo in occasione del processo elettorale. Le autorità hanno risposto con multe, minacce e arresti. Invece di punire chi viola la legge elettorale, hanno punito 106 dei nostri compagni. Perquisizioni di appartamenti e uffici si traducono in procedimenti penali.

Abbiamo inviato una lettera aperta al Garante della Costituzione consegnando al Presidente un pacchetto di richieste e proposte. Ci sono state date autorevoli assicurazioni che sarebbero state prese in considerazione in modo tempestivo. Invece assistiamo a insulti e denigrazioni da parte dei media. Coloro che sono chiamati a eseguire le istruzioni del capo dello Stato non rispondono alle lettere e alle chiamate dei parlamentari e dei leader politici. Rifuggendo il dialogo, inscenano repressioni e provocazioni. Invece di elezioni oneste continuano a rubare voti. Hanno lanciato una "caccia alle streghe" in stile McCarthy. (...)

Rifiutiamo categoricamente questo tipo di politica. È illegale, distruttiva e pericolosa. Per noi, una Russia forte, una vita decente per i suoi cittadini e una risoluzione pacifica e democratica della crisi sono sempre stati lo scopo principale dell’attività politica. Ecco perché nel contesto di gravi minacce esterne e dell’aumento delle azioni arbitrarie, comprese la violenza e la brutalità della polizia, chiediamo a tutti i cittadini di unirsi, organizzarsi e proteggersi. Chiediamo un'azione unita nell'interesse del futuro del paese e per il bene dei diritti fondamentali.

Il coraggio, la maturità e l'unità delle masse popolari hanno salvato la Russia nei periodi più difficili e pericolosi della sua storia secolare. La guerra popolare contro Napoleone, la lotta contro gli invasori e i loro complici all'alba del potere sovietico, fino alla grande impresa di sconfiggere gli invasori nazisti sono esempi eccezionali della vera unità popolare.

Oggi è sempre più evidente che il potere si allontana dal popolo, dai suoi bisogni e dalle sue sofferenze. Dobbiamo contrastare le crescenti sfide e minacce formando consigli pubblici, tenendo riunioni di cittadini e creando altri organismi di autodifesa popolare. E' giunto il momento di usare tutti i metodi legittimi di lotta, compresa l'organizzazione di squadre volontarie di ordine pubblico. Spetta a noi contrastare il dominio arbitrario e l'illegalità con attività civiche e mobilitazione di massa.

Le forze patriottiche della Russia sono convinte che quando il potere è a corto di responsabilità e saggezza, il popolo debba mostrare la propria volontà. È giunto il momento di unire tutte le persone pensanti e oneste per assicurare una via d'uscita pacifica dalla crisi. È nostro dovere storico salvaguardare la sovranità, l'indipendenza nazionale e la dignità umana. Questo richiede l’unità e l’agire insieme.

Che il capitalismo sia in un vicolo cieco, appare ovvio. Tutti coloro che cercano di silurare il programma anticrisi del Cprf e dei suoi seguaci, si oppongono all'unione del nostro paese con le forze più progressiste del mondo. Non siamo d'accordo con questa politica insostenibile. Agiremo in modo responsabile ed energico per il futuro della nostra madrepatria.

Le leggi della storia sono inesorabili. La politica della verità e della giustizia, la Russia patriottica prevarranno.

 

Gennady Zyuganov, presidente del CC CPRF, leader delle forze della sinistra patriottica della Russia.

*Questo appello è stato sostenuto da 56 associazioni di giovani, donne, veterani, professionisti e scienziati, redazioni di pubblicazioni patriottiche, società creative e sportive.

L'appello ha un carattere pubblico ed è aperto al sostegno di tutte le organizzazioni e i cittadini interessati.

 

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