"E' il problema che si pose anche Orwell". Le parole profetiche di Fanfani nel 1986 divenute realtà oggi
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In un’intervista di Gianni Minoli trasmessa nella puntata di Mixer del 27 aprile 1986, tra le altre cose Amintore Fanfani parla delle conseguenze della terza rivoluzione industriale.
Impressionante la lucidità, la lungimiranza e l’attualità delle sue considerazioni.
Anche per quanto riguarda i rischi legati alla digitalizzazione e all’informatizzazione di vari aspetti della vita umana.
- Nelle democrazie per esempio nostre, parlamentari occidentali, crescerà la libertà del singolo o il potere sarà sempre più concentrato in poche mani?
«Il problema che si pose anche Orwell, nel romanzo 1984. C’è il rischio che la libertà del singolo venga a essere mortificata. Benché le strutture delle innovazioni, specie informatiche, accrescendo l’informazione del singolo, migliorando la sua consapevolezza, lo mettono in condizione di essere un aspirante sincero alla libertà. E un lottatore per ottenerla».
- Quindi più democrazia diretta?
«Maggiore partecipazione. Donde però una necessità. Che i politici - convinti che la strada della libertà è la strada principale della vita, dell’uomo e della politica - prendano tutte le opportune cautele per prevenire l'arrivo del tiranno. Che, smentendo Nenni, non avrebbe bisogno di una stanza dei bottoni. Basterebbe un bottone».
Spingere ossessivamente per la digitalizzazione di molti processi (comunicazione, lavoro, pagamenti, voto, socialità, intrattenimento) ha uno scopo ben preciso: poter spegnere con un click chiunque non si uniformi al modello di società che ci vuole imporre, di volta in volta, il Governo di turno.
Come dimostra il caso del Canada, in cui il liberal-progressista Trudeau ha chiesto pieni poteri e ha deciso di congelare i conti dei cittadini che protestano.
Come dimostra l'Italia, il Paese in cui senza un lasciapassare governativo non è possibile lavorare e partecipare alla vita sociale del Paese.
[Qui l’intervista completa