Equipara i manifestanti francesi a "bestie": con questo articolo infame La Stampa torna alle storie di Dickens

Equipara i manifestanti francesi a "bestie": con questo articolo infame La Stampa torna alle storie di Dickens

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!



di Giorgio Cremaschi


Questo articolo infame mascherato con sociologia buonista, sul giornale appena tornato in mano alla famiglia Agnelli, ben rappresenta il dominio dell’ideologia borghese ottocentesca nella moderna società ipertecnologica.
Mentre la famiglia Agnelli incassa miliardi di plusvalenze dalla vendita della FCA alla PSA con tanti operai che fanno il Natale in cassa integrazione, la Stampa si domanda perché i poveri, naturalmente non usa questo termine, siano così pieni di rabbia, in particolare quando finiscono bloccati dagli scioperi contro Macron.







Il giornale di Torino per ragioni proprietarie è sempre stato nemico degli scioperi ed ideologicamente crumiro. Figuriamoci con una lotta come quella in atto in Francia, contro una riforma delle pensioni che copia, ma in modo più attenuato, la legge Fornero. Legge contro la quale in Italia i gruppi dirigenti di CGILCISLUIL, che per la Stampa sono moderni ed avanzati, non hanno fatto un bel nulla.


Quindi che il giornale che a Torino gli operai chiamavano “La Busiarda” sia contro gli scioperi in Francia, per prevenire quelli in Italia, è nella tradizione. La novità sta nell’uso dell’armamentario oggi di moda della condanna generica e ipocrita dell’odio in quanto tale. Macron mentre taglia pensioni e servizi sociali vorrebbe istituire una commissione parlamentare sull’odio.


La Stampa ora fa il salto finale di questa campagna e intesta l’odio direttamente alle masse popolari, per essa ridotte a bestie dalla rabbia che gli scioperi alimentano.


È il ritorno alla fisiologia criminale di classe di Lombroso, anch’egli torinese, contro il quale si scagliò l’indignazione di Gramsci. È il razzismo dei ricchi contro i poveri. Che sono naturalmente cattivi, mentre solo i ricchi possono diventare buoni; come nelle storie di Dickens che descrivevano il capitalismo inglese del primo ottocento.


“I ricchi sono gentili se fossi ricca anche io sarei gentile” dice una protagonista del film Parasite.


Torna dunque la canaglia pezzente, quella delle canzoni proletarie di oltre cento anni fa, quella contro cui Bava Beccaris a fine ottocento spianò i cannoni a Milano. Ricevendo decorazioni ed onori dal re torinese.


Torna l’ideologia dei buoni sentimenti borghesi contrapposta all’invidia sociale ed al rancore della plebaglia che non capisce il merito. Che non vuol dire che il merito ha successo, ma che chi ha successo merita.


L’articolo de La Stampa è indicativo di una società regredita di centocinquanta anni sul piano dei diritti e della giustizia sociale, le cui classi dominanti ora cercano il pensiero adatto a giustificare l’orrore del presente. Se si torna all’ottocento nell’ingiustizia sociale, lo fa anche il pensiero dominante. Che diventa così feroce ed ottuso, portatore di un odio e di una violenza di classe tanto più pericolosi quanto più mascherati dall’ipocrisia dei buoni sentimenti.


Alla fine solo la sacrosanta ribellione della canaglia pezzente potrà fermare il razzismo e l’odio contro i poveri dei ricchi e dei loro servi, restituendo così giustizia alla parola amore.

Potrebbe anche interessarti

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso di Fabrizio Verde Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La fine dell'impunità di Israele di Clara Statello La fine dell'impunità di Israele

La fine dell'impunità di Israele

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Liberal-Autocrazie di Giuseppe Giannini Liberal-Autocrazie

Liberal-Autocrazie

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare di Michelangelo Severgnini Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Il primo dei poveri di Pasquale Cicalese Il primo dei poveri

Il primo dei poveri

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La crisi nel Corno d’Africa di Paolo Arigotti La crisi nel Corno d’Africa

La crisi nel Corno d’Africa

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti