Europa colonia (USA) da depredare. Con l'eccezione francese?

Europa colonia (USA) da depredare. Con l'eccezione francese?

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

La fine del ventesimo secolo ha visto scomparire il colonialismo, mentre si
ricomponeva un nuovo impero coloniale. Nel territorio degli Stati Uniti non c'è nessuna base militare straniera, mentre ci sono basi militari statunitensi in tutto il mondo.
 
José Saramago


Neanche nelle fasi più concitate della guerra fredda che vide contrapporsi l'URSS agli USA l'Europa occidentale – formalmente alleata con pari dignità degli Stati Uniti – è stata messa in un tale stato di soggezione tale che tutti i leader europei calpestano gli interessi dei popoli amministrati.

Non c'è in questa fase storica, alcun legittimo interesse o diritto sovrano dei popoli europei che non possa – e non debba - essere sacrificato di fronte alla volontà e all'interesse americano.  Una situazione inedita per l'Europa sia intesa come stati nazionali che come entità semi-statuale denominata Unione Europea. Per trovare qualcosa di simile bisogna andare in dietro nel tempo fino ai governi fantoccio dei territori occupati dai nazisti. Ecco, siamo governati da degli epigoni di quel Vidkun Quisling fondatore del partito fascista norvegese e posto a capo di un governo fantoccio una volta che la Norvegia fu occupata dalla Germania nazista.

Innumerevoli sono le dichiarazioni di intenti e i provvedimenti dei governanti europei totalmente allineati sugli interessi americani e contrari agli interessi dei popoli del vecchio continente. Pensiamo per esempio al continuo flusso di armi dagli stock presenti negli arsenali europei e diretti verso l'esercito ucraino. Al di là del valore delle armi (che comunque i paesi europei dovranno rimpiazzare, aumentando gli stanziamenti per la difesa) ciò che è maggiormente contrario ai propri interessi è che così si rinfocola un grave conflitto alle porte di casa causando instabilità e insicurezza.

Non parliamo poi delle folli sanzioni imposte dagli USA contro la Russia che hanno di fatto quadruplicato il costo della nostra energia e reso praticamente impossibile lo sviluppo futuro della nostra economia visto che il nostro fornitore più importante è stato estromesso dal mercato europeo su diktat americano. Se qualcuno pensa che riusciremo a mandare avanti le nostre acciaierie, cantieri navali e industrie chimiche con le pale eoliche e con il rivolo di gas algerino credo dovrà fare di nuovo i propri conti.

Pensavamo che questa mossa suicida dell'Europa in materia di politiche energetiche avesse rappresentato l'acme dell'autolesionismo europeo per compiacere i Master di Washington armati di frusta e invece ci siamo sbagliati, il peggio doveva ancora venire. Mi riferisco ovviamente al sabotaggio dei gasdotti NorthStream che dalla Russia facevano affluire il gas alla Germania passando sui fondali del mar Baltico.

E' stupefacente vedere i leader europei che fanno finta di non capire che a ordinare e programmare il sabotaggio non può che essere stato chi ne trae il maggior profitto magari con l'aiuto di qualche servo zelante. Mi riferisco naturalmente agli USA e alla assai probabile manovalanza norvegese e polacca come autori materiali. E per fortuna che gli stessi dirigenti di Washington (per esempio la Nuland e anche Biden) hanno dichiarato pubblicamente con tanto di registrazione audiovisiva che “il NorthStream 2 in un modo o in un altro sarà stato bloccato”.  

Tutti hanno capito - compreso il giornalista americano Premio Pulitzer Seymour Hersh che in una inchiesta ha accusato apertamente il governo del suo paese di essere stato autore e mandante del sabotaggio (1) – tranne i  Quisling che governano l'Europa, ormai completamente “azzerbinati” sulle posizioni di Sleepy Joe Biden manco fossimo una colonia africana del 1800.

Da notare poi che sulla politica energetica non è finita qui: la Task Force paritetica USA-UE sulla Sicurezza Energetica si è riunita a Washington il 3 di Aprile stabilendo (sono gli americani per la verità a stabilire, gli europei eseguono da buoni camerieri) che i paesi europei dovranno acquistare nel 2023 a “consegna garantita” altri 50 miliardi di metri cubi di gas GNL dagli USA al prezzo degli acquisti del 2022 (2).

Che sono, inutile ricordarlo, quattro o cinque volte più alti di quelli praticati dai russi.

 In buona sostanza gli USA ci stanno trattando come una colonia da depredare ma in prospettiva stanno anche minando la competitività europea: quale area economica può reggere un costo dell'energia quattro o cinque volte superiore rispetto a quelli sostenuti dai propri concorrenti?

In questo panorama francamente desolante l'unica luce di speranza arriva da Emmanuel Macron il presidente francese che al rientro dal suo viaggio diplomatico a Pechino ha dichiarato che “Il grande rischio che corre l'Europa è di essere travolta da crisi che non sono le nostre” sottintendendo chiaramente che ormai l'Europa sta agendo da “truppa cammellata” dei padroni d'oltreatlantico (3).

Parole queste che peraltro vanno appaiate con un'altra dichiarazione di Macron a Pechino sulla necessità che nessun paese tenga armi nucleari fuori dai propri confini. In apparenza – certo – si tratta di una frase che in prima battuta è una critica alla Russia di Putin che sta dislocando armi nucleari tattiche in Bielorussia, ma che in controluce è anche una severa critica agli USA che tengono in Europa centinaia di ordigni nucleari (specificamente in Turchia, Italia, Belgio, Olanda e Germania).

Un'ultima nota di colore ma anche dall'enorme portata simbolica se fosse confermata. Il Berliner Zeitung ha pubblicato la notizia che Xi Jinping avrebbe imposto a Ursula von der Leyen di lasciare la Cina attraverso il normale transito aeroportuale dei passeggeri (4). Una umiliazione che attesterebbe la totale ininfluenza della UE ormai ridotta a semplice dipartimento affari economici della Nato.

 

NOTE

(1) Seymour Hersh,  How America Took Out The Nord Stream Pipeline, 8 Febbraio 2023 https://seymourhersh.substack.com/p/how-america-took-out-the-nord-stream

(2) The White House, Joint Statement on U.S.-EU Task Force on Energy Security, 3 Aprile 2023. https://www.whitehouse.gov/briefing-room/statements-releases/2023/04/03/joint-statement-on-u-s-eu-task-force-on-energy-security/

(3) Politico, Europe must resist pressure to become ‘America’s followers,’ says Macron, 9 Aprile 2023 https://www.politico.eu/article/emmanuel-macron-china-america-pressure-interview/


(4) Berliner Zeitung, Ursula von der Leyen muss in China durch Ausgang für normale Passagiere, 7 Aprile 2023 https://www.berliner-zeitung.de/wirtschaft-verantwortung/ursula-von-der-leyen-muss-in-china-durch-ausgang-fuer-normale-passagiere-li.336085

 

 

 

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La fine dell'impunità di Israele di Clara Statello La fine dell'impunità di Israele

La fine dell'impunità di Israele

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti