Gerusalemme, spazio urbano e conflitto
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“Gerusalemme non è una città santa e nemmeno ordinaria. È difficile comprendere come uno spazio tanto conteso, dove diverse legittimazione e narrative si intersecano e oppongono simultaneamente, possa essere retoricamente considerata un simbolo di pace e di coesistenza” (Claudia De Martino)
“Su Gerusalemme. Strategie per il controllo dello spazio urbano” (Castelvecchi 2013) è una raccolta di saggi che riesce nell’arduo compito di offrire un contributo originale e lucido alla questione di Gerusalemme, analizzata, come ammette la stessa curatrice Claudia De Martino, ormai da ogni prospettiva.
Il volume offre una fotografia dello stato attuale della città e si distingue per essere una delle poche opere in italiano sulla dimensione spaziale del conflitto israelo-palestinese a Gerusalemme. La prospettiva adottata è quella territoriale, spaziale e si discute il tema del come le politiche urbane non riflettano una razionalità tecnicità ma siano uno strumento efficace per l’affermazione di alcuni assetti di potere nella città, focalizzandosi sul conflitto urbano a bassa intensità che la attraversa, caratterizzato dall’utilizzo dell’architettura, dell’urbanistica, dell’edilizia e dell’erogazione dei servizi che è strumentale al controllo dello spazio urbano.
Il filo conduttore di ogni contributo è l’identità molteplice di Gerusalemme, la sua pluralità, come plurale è l’approccio adottato: storico, giuridico, religioso, architettonico, urbanistico, antropologico. Un quadro concreto nel quale si riflette “l’eterno dualismo tra dimensione spirituale e terrena” e si procede alla “smitizzazione” della città, “da città celeste a città che muore”, che invecchia, che si sta impoverendo (Severino).
A cura di Claudia De Martino, con i contributi di Moni Ovadia, Francesco Chiodelli, Claudia De Martino, Enzo Maria Le Fevre Cervini, Enrico Molinaro, Ruba Saleh, Carmelo Severino, Alessandra Terenzi, Luca Zevi.