Il discorso di Maduro al Venezuela: «Il 2020 anno della stabilità»
Nel suo discorso di fine anno il presidente venezuelano, Nicolás Maduro, ha esortato il popolo a realizzare un profondo cambiamento per affrontare per affrontare la meglio le sfide che lo attendono nel 2020 e consolidare così la pace e la stabilità economica, politica e sociale del paese. «Il 2020 è un anno per consolidare i progetti. Un anno di sfide elettorali, culturali, sociali, economiche, morali e spirituali. Un anno 2020, per la stabilità in tutte le dimensioni della vita sociale, politica, militare, economica del nostro paese. Lo meritiamo e quindi dobbiamo decretarlo dai nostri cuori di autentici patrioti e venezuelani. Nel 2020 chiedo un profondo cambiamento in tutto ciò che deve essere cambiato», ha dichiarato il capo dello Stato dal Palazzo Miraflores di Caracas.
L’anno nuovo sarà segnato dal recupero economico assicura Maduro, che spiega come asse portante sarà la criptomoneta Petro, che già dal 2019 ha permesso al paese di poter far fronte agli assalti statunitensi portati attraverso un illegale e criminale blocco economico, finanziario e commerciale che ha l’obiettivo di stritolare il Venezuela.
A questo proposito, ha ricordato che l’anno appena terminato è stato segnato da una grande lotta per la sovranità e l'indipendenza venezuelana, fortemente attaccata da gennaio dall'amministrazione di Donald Trump e da diversi paesi del continente, schierati a sostegno dell'autoproclamato «presidente incaricato» Juan Guaidó, presidente dell'Assemblea Nazionale che si trova in stato di ‘desacato’, ribellione e oltraggio, dal 2016.
«Ciò che è accaduto tra gennaio e febbraio ha chiarito ogni dubbio al riguardo: con il coraggio mostrato da questo popolo prima delle volgari minacce contro la Repubblica, nuove pagine gloriose sono state aggiunte al concetto di patriottismo. Oggi, con poche eccezioni, venezuelane e venezuelani ripudiano qualsiasi forma di tutela o domini stranieri», ha affermato il presidente venezuelano.
«Il mondo ha visto con più ammirazione che stupore, la temperanza del carattere nazionale di un popolo in piedi, ribelle e orgoglioso della sua storia. Ed è pienamente dimostrato che se ci sono differenze tra venezuelane e venezuelani a causa del potere politico del paese, sarà tra i venezuelani stessi, perché non c'è nulla che non possa essere risolto tra fratelli, cioè tra uomini e donne liberi. Questa è una lezione che abbiamo dato al mondo in momenti davvero delicati, ma soprattutto è un apprendistato per noi stessi», ha aggiunto durante il suo intervento.
Il presidente ha inoltre ricordato gli attacchi subiti dal Sistema Eléctrico Nacional (SEN), portati dalla Colombia, con il supporto degli Stati Uniti; così come i diversi tentativi di colpo di Stato contro la democrazia venezuelana promossi da settori di destra, sottolineando i fatti registrati il ??30 aprile.
Tuttavia, ha posto in evidenza la volontà dei settori dell'opposizione di unirsi a un grande dialogo nazionale al fine di costruire le basi per una convivenza pacifica nel paese.
«Il 2019 ci ha messo tutti alla prova, al punto di produrre spazi comuni tra coloro che si riconoscono come avversari nelle idee. Dopo 600 appelli che ho fatto al dialogo, questa attitudine sta pagando. Sai, compatriota, che davanti a ogni azione estremista siamo stati magnanimi - come corrisponde a un governo degno la cui priorità e significato è il benessere del suo popolo. Invece di cercare vendetta, abbiamo invitato alla convivenza, abbiamo spianato la strada per un ritorno alla politica. E finalmente abbiamo ricevuto ascolto sull’altra sponda».