Il Fronte dei produttori Si Tav non danneggia solo il Sud ma anche il Nord
di Giorgio Cremaschi
Salvini, Zingaretti, Zaia e Chiamparino, Sala e Fontana, assieme a Confindustria e CGILCISLUIL guidano il fronte del Nord, che proclama indispensabile, pena disastri, il TAV TorinoLione.
Tutti costoro vogliono sottrarre soldi a sacrosanti investimenti sulle ferrovie del Sud, tipo far arrivare il treno a Matera capitale europea della cultura, tipo elettrificare le linee a BINARIO UNICO della Sardegna, tipo permettere di andare in treno da Bari a Reggio Calabria senza fare il giro d’Italia..La loro è l’autonomia differenziata ferroviaria.
Tuttavia anche pensando solo alla loro PADANIA, i leader dell’autoproclamato fronte dei produttori potrebbero indirizzare gli investimenti verso autentiche necessità. Potrebbero pensare ai disastri nei trasporti pubblici nel ricco Nord, cominciando dalla strage di Pioltello, risultato di una criminale mancanza di manutenzioni.
E poi ci sono i quotidiani disservizi che colpiscono milioni di pendolari, che perdono miliardi di ore di di vita e di lavoro per ferrovie che non rispettano MAI gli orari ufficiali.
Ecco, i leader del fronte dei produttori padani percorrano per quindici giorni le loro regioni, non solo sui treni regionali ma anche sui Freccia Rossa SEMPRE in ritardo per investimenti totalmente inadeguati rispetto alle esigenze del traffico. Passino una giornata sulla Brescia Bergamo a binario unico e con passaggi a livello di cento anni fa. O provino l’impresa impossibile di prendere una coincidenza a Verona venendo da Milano. O calcolino il tempo in treno da Venezia a Trieste, lo stesso di quando c’era l’Austria Ungheria, mentre non c’è traccia nemmeno nei progetti di quel corridoio Lisbona Kiev inventato per giustificare il TAV TorinoLione. E a proposito di Torino, prendano questi leader il treno che da quella città porta ad Aosta, o a Tortona, o a Cuneo.. Scopriranno che i tempi di percorrenza sono gli stessi di quando governava Cavour, che essi amano ricordare. Infine si chiedano perché il TGV francese Milano Lione non possa viaggiare sulla esistente e sotto utilizzata linea TAV MilanoTorino, perdendo quasi una ora sulla linea vecchia. Perché non si è resa compatibile la linea elettrica.
Quindici giorni di viaggio continuo sui treni e il TAV Torino Lione apparirà per quel che è: un’opera inutile costosa e devastante, che serve solo a chi la vuole fare e non a chi normalmente usa i treni, anche nel Nord Italia.