Il Ministro Orlando, le "bufale virali su Facebook" e la guerra in Siria
"È necessario impegnarsi per non alimentare, su nessun piano, una spirale che rischierebbe di essere devastante. Quella che prevede l'affermazione di un principio pericoloso: ciò che è virale diventa verosimile a prescindere se ciò che si condivide sia vero oppure no. Le notizie false ci sono sempre state e sempre ci saranno”. Lo dichiara in un'intervista al Foglio di questa settimana, il ministro della giustizia italiano Orlando.
Nell'affermarlo, il Guardasigilli – che chiede senza tanti giri di parola che “Facebook deve essere responsabile per quello che pubblica” - avrà quasi sicuramente in mente le decine di notizie false divenute virali in questi mesi sulla Siria (per un'ampia sintesi qui). Bufale che hanno contribuito ad alimentare il massacro di una popolazione sotto assedio da 5 anni da jihadisti, terroristi e tagliagole provenienti da 89 paesi diversi.
Quando Orlando afferma che bisogna prevenire il rischio che si affermi il principio secondo cui “ciò che è virale diventa versomile” avrà, in altre parole, sicuramente in mente questo:
I barili bomba di Assad
Donne stuprate dall’esercito di Assad chiedono ai mariti di essere uccise
Il Venezuela dietro i terroristi in Siria
I gas tossici di Assad
Il giornalista che piange in diretta
Gli USA contro i jihadisti in Siria
Le “soldatesse prostitute” di Assad
La bambina che twitta da Aleppo
Le “foto di Caesar”
L’ultimo pediatra di Aleppo
Le scuole sotterranee ad Aleppo
Convoglio umanitario bombardato dai russi
Sono tutti titoli di "giornali" divenuti virali. Ma menzione a parte meritano le bufale che hanno avuto più condivisioni in questi mesi.
“i russi che bombardano” (le migliaia) “di ospedali pediatri di Aleppo”. Ospedali che poi si è scoperto che non esistevano, oppure non davano senza giustificazioni la posizione GPS, o erano stati trasformati in depositi di armi o per accumulare derrate alimentari di aiuti da distribuire alla popolazione da parte dei jihadisti.
“Assad ordina il genocidio di Aleppo”. Con i video messaggi di attivisti fatti passare per "giornalisti" e divenuti tutti rigorosamente virali grazie al lavoro delle corporazioni mediatiatiche. Aleppo ha vissuto sotto occupazione da parte di Al-Nusra (vale a dire Al-Qaeda, cioè per intenderci i terroristi dell'11 settembre) ed è stata liberata recentemente dopo che le migliaia di grida di aiuto da parte della popolazione e di tutte le autorità religiose presenti nella città sono stati scientificamente censurati in occidente.
Ma, la bufala delle bufale, è quella del Corriere della sera che, non curante delle decine e decine di video della popolazione di Aleppo scesa in piazza a festeggiare per la liberazione e per le celebrazioni del Natale dopo 5 anni di buio, arriva a scrivere: “Il Natale perduto dei cristiani di Aleppo”. Qui più che alla bufala siamo alla propaganda, di guerra visto la situazione in Siria.
Tutti i castelli di carta di menzogne divenute virali raccontate fino ad oggi sulla Siria (e in precedenza su ex Jugoslavia, Afghanistan, Iraq e Libia) sono crollati. Il ritrovamento delle fosse comuni ad Aleppo est li ha fatti crollare tutti, definitivamente. “È necessario impegnarsi per non alimentare, su nessun piano, una spirale che rischierebbe di essere devastante”. Forse Orlando si riferiva alle menzogne di guerra quando dichiara di voler combattere l'odio e le bufale che diventano virali. Però bisognava impegnarsi prima, caro Ministro, perché, nel frattempo, milioni di persone sono morte o sono state costrette a scappare dalle loro case a causa delle “nostre” guerre alimentate da queste bugie seriali e virali dell'”informazione”.
Alessandro Bianchi