Il ripristino del turn over per gli Enti locali basta a cantar vittoria?

In attesa della approvazione della Legge di Bilancio il Governo Meloni continua a navigare a vista

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Il ripristino del turn over per gli Enti locali basta a cantar vittoria?

 

di Federico Giusti

Gli Enti locali tanto quelli governati da centro destra che centro sinistra, davanti alla ipotesi di limitare al 75% il turn over si erano detti contrari ipotizzando possibili ostacoli alla realizzazione dei piani del Pnrr.

E visto che l'Italia è sorvegliato speciale di Bruxelles non potevano certo scherzare con i fondi comunitari, questa, a nostro avviso, è forse la principale motivazione alla luce del cambio di rotta (ripristino del turn over al 100 per cento), oltre alla volontà di non inimicarsi ulteriormente i territori sui quali poi il Governo scaricherà l'onere di accrescere le imposte locali. 

Ma a destare preoccupazione sono proprio i ritardi dei piani del Pnrr, la soluzione di assumere personale a tempo determinato nelle Funzioni locali è stata senza dubbio di grande aiuto ma non ha risolto i problemi

A fine settembre, stando a quanto leggiamo nella Relazione della Corte dei Conti, l’Italia aveva utilizzato circa 57,7 miliardi di euro ossia il 30% delle risorse totali messe a disposizione dal PNRR.

Eppure, ripetuti sono stati gli interventi legislativi per rivedere la programmazione originaria destinando fondi ad alcuni capitoli di bilancio ritenuti prioritari a livello comunitario

E i ritardi hanno comportato l’incremento della spesa tra il 2025 e il 2026 pari a oltre 17 miliardi di euro, il mancato utilizzo, nei tempi previsti, spinge la Corte sottolinea a ritenere possibile la mancata realizzazione degli obiettivi entro i termini stabiliti nel corso delle continue modifiche dei piani attuativi del PNRR

 Bisogna poi ricordare che alcuni progetti come gli interventi sui territori sono stati cassati in corso d'opera e vista la loro urgenza ricadranno sui bilanci degli Enti locali.

E a tal riguardo rinviamo a un rapporto appena uscito che evidenzia le innumerevoli criticità

 https://lentepubblica.it/wp-content/uploads/2024/12/I-dati-aggiornati-sulla-spesa-dei-fondi-Pnrr-confermano-le-difficolta-e-i-ritardi-Openpolis.pdf

Alla luce di queste scarne considerazioni , un turn over al 75% sarebbe stato insostenibile per le Funzioni locali che nell'arco di pochi anni hanno perso migliaia di unità arrivando ai minimi storici quanto ad organici (solo negli ultimi 5 anni abbiamo perso quasi 50 mila unità) Da qui nasce la decisione del Governo di ripristinare per gli enti locali il turn over al 100 per cento ma non per altri comparti della Pubblica amministrazione che  da tempo lamentano carenza di personale e scarsi investimenti.

Il Governo Meloni doveva quindi operare per soddisfare le richieste Ue e lo sta facendo con interventi limitati, ad esempio non mette in discussione la ridotta capacità di spesa in materia di personale. Chi strillava contro le Regole Ue, oggi, si presenta a Bruxelles nella veste di fedele esecutore di quei principi guida 

Ma quali sono gli interventi del Governo?

  • Contenere la spesa di personale al di sotto della media del triennio 2011/2013 o dell’anno 2008
  • divieto di superare la spesa dell’anno 2009 – la spesa sul salario accessorio del  2016
  • probabile obbligo di ricorrere ad avvisi di mobilità volontaria prima di bandire i futuri concorsi con la solita logica della coperta troppo corta perchè alla fine non si crea nuova occupazione e non si ringiovanisce una forza lavoro assai avanti negli anni
  • resta la sanzione del turn over al 30 per cento dei cessati per i comuni non virtuosi che presentano una spesa di personale eccessiva rispetto alle entrate correnti 
  • taglia i fondi per città metropolitane per l'inutile Ponte sullo Stretto distribuendo, con apposito emendamento della Lega in Parlamento, miliardi tra ferrovie, dighe, infrastrutture idriche. Queste risorse vengono detratte dal Fondo di sviluppo e coesione, toglie a Province, Città metropolitane e regioni quasi 1,5 miliardi per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, impoverisce il fondo nazionale per gli investimenti pubblici, che cala di quasi sei miliardi di euro

Prima di cantar vittoria siamo certi che abbiano fatto un regalo agli Enti locali? A noi sembra di no, permangono tetti, limiti di spesa e del trattamento accessorio, arriveranno tagli cospicui, insomma nulla è cambiato anzi le decisioni assunte avranno ripercussioni ancor peggiori sulle Funzioni locali.

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