Il virus dei media

4176
Il virus dei media


Di Francesco Erspamer

I bollettini di guerra sbattuti in prima pagina dai quotidiani sono inutili: pura propaganda, come quelli diffusi durante i conflitti per manipolare l'opinione pubblica. 200 morti, per esempio.

In un colpo sono tanti; distribuiti in alcune settimane farebbero molta meno impressione, e ancora minore se confrontati con il numero di italiani deceduti nello stesso periodo per altre cause, dalla polmonite agli incidenti stradali.

Ogni anno muoiono 650mila italiani: quasi 1800 al giorno. Molti dei quali anziani, come nel caso del coronavirus.

Molti di loro per problemi alle vie respiratorie, come nel caso del coronavirus. O vi eravate scordati che si muore anche quando ai media non importa darne notizia?

Certo non ha senso trascurare un pericolo solo perché ce ne sono altri; ma il panico non è una soluzione. Quante saranno le vittime dirette e indirette del tracollo dell’economia mondiale? Dell’ondata di individualismo che ci sta sommergendo?

C’è un unico dato importante, nei numeri decontestualizzati che vi vengono proposti: quello dei pazienti in terapia intensiva. In Italia in questo momento sono 462. Aumenteranno. Ovunque. Questo è il reale problema del coronavirus, ed è serio: che una significativa percentuale dei malati debba essere ricoverato nei reparti di terapia intensiva. E che in tutti i paesi, Italia inclusa grazie ai governi berlusconiani, renziani e leghisti, la sanità pubblica sia stata massacrata a vantaggio dei privati, che se ne fregano di quel tipo di assistenza. Se ci fossero state strutture adeguate, il coronavirus non sarebbe un’emergenza: alla fine avrebbe provocato un numero di contagi e di vittime simile a quello di un’influenza stagionale. Ma le strutture sono state smantellate per accontentare l’ingordigia dei rampanti nell’indifferenza di popoli drogati di consumismo e pornografia: per cui una diffusione rapida del coronavirus evidenzierebbe il totale fallimento del sistema liberista e globalista. Ciò verrà impedito a qualunque costo: qualunque.


Sarebbe stata la grande occasione di cui una sinistra organizzata e lucida avrebbe potuto approfittare per rovesciare il sistema. Ma ormai la sinistra si occupa solo delle libertà individuali e se ne frega dei diritti collettivi, delle specificità culturali, delle regole (che per esempio impediscano ai miliardari di controllare l’informazione e di usarla per diffondere cazzate o menzogne). È la cosa più urgente da fare: smascherare i radicali e i liberal, fiancheggiatori del peggior neocapitalismo, eliminarli dalla scena politica. E riportare al centro del programma della sinistra il comunismo, inteso come perseguimento del bene comune, del bene delle comunità e delle loro tradizioni, contro Amazon, Apple, Emergency e ogni universalismo imperialista comunque travestito.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Ventotene e dintorni di Alessandro Mariani Ventotene e dintorni

Ventotene e dintorni

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione» di Francesco Erspamer  Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Il caso Hannibal Gheddafi sta raggiungendo un punto critico di Michelangelo Severgnini Il caso Hannibal Gheddafi sta raggiungendo un punto critico

Il caso Hannibal Gheddafi sta raggiungendo un punto critico

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti