Incredibile ma ancora aumentano le disuguaglianze
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di Michele Blanco
Secondo quando riportato dall’edizione 2025 del Global Wealth Report di UBS appena il 5% degli italiani possiede circa la metà della ricchezza nazionale. In questo contesto cresce solo il patrimonio di chi è già ricco.
Nel 2024 la ricchezza media per adulto nel nostro Paese è aumentata del 3,81% al netto dell’inflazione, sempre secondo Ubs. In crescita sono i grandi patrimoni. Quasi due terzi della ricchezza miliardaria in Italia è frutto di eredità.
Di conseguenza le disuguaglianze crescono nel nostro Paese, dove il 5% più ricco delle famiglie possiede esattamente il 47,7% della ricchezza nazionale, una quota superiore del 20% rispetto a quella detenuta dal 90% più povero, come ha riportato anche l’Ong Oxfam raccontando i grandi divari nel Paese. E più si è ricchi, più il patrimonio aumenta. Lo 0,1% più ricco degli italiani ha registrato un incremento di oltre il 70% tra il 1995 e il 2016 (dal 5,5% al 9,4%); beneficiando di un rendimento medio annuo sui patrimoni (5%) quasi doppio rispetto a quello (2-3%) del 90% più povero degli italiani.
In particolare, nel 2024 la ricchezza dei miliardari italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro, al ritmo di 166 milioni di euro al giorno, raggiungendo un valore complessivo di 272,5 miliardi di euro detenuto da soli 71 individui. Quasi due terzi della ricchezza miliardaria (il 63%) in Italia è frutto solo di eredità rispetto al 36% a livello globale.
In Italia sono 1,3 milioni di persone milionari.
Nel corso dei prossimi due-tre decenni stima la banca d’affari svizzera Ubs, che da anni realizza un rapporto sulla ricchezza dei grandi patrimoni, che l’Italia assisterà ad un’impennata delle risorse trasferite tra le generazioni nonché all’interno della stessa generazione per un totale di oltre 2.300 miliardi di euro, pari ad oltre un quinto dell’intero patrimonio privato del Paese e pari al doppio della somma prevista in Giappone, che ha il doppio della popolazione.
In generale la ricchezza media per adulto in Italia è aumentata del 3,81% al netto dell’inflazione. La ricchezza mediana, misurata negli stessi termini, è addirittura salita del 15%, al sesto posto tra i 56 Paesi analizzati. L’evoluzione degli ultimi cinque anni, invece, è meno favorevole: dall’inizio del decennio in poi, la ricchezza media è calata di oltre il 9% e quella mediana è aumentata soltanto del 4,7%.
La classifica globale
Mentre la ricchezza globale è cresciuta del 4,6%, dopo un incremento del 4,2% nel 2023, proseguendo così un trend al rialzo costante. Gli adulti del Nord America hanno registrato i livelli medi di ricchezza più elevati (593.347 dollari), seguiti da quelli dell'Oceania (496.696 dollari) e dell'Europa occidentale (287.688 dollari). La Svizzera ha continuato a guidare la classifica della ricchezza media pro capite a livello di singolo mercato, seguita da Stati Uniti, Hong Kong e Lussemburgo. Danimarca, Corea del Sud, Svezia, Irlanda, Polonia e Croazia hanno registrato i maggiori aumenti della ricchezza media, tutti con tassi di crescita a doppia cifra.
Il report di quest’anno mette in evidenza un segmento in crescita ma spesso trascurato: gli EMILLI – Everyday Millionaires con asset investibili per un valore compreso tra 1 e 5 milioni di dollari.
Il loro numero è più che quadruplicato dal 2000, raggiungendo circa 52 milioni a livello globale alla fine dello scorso anno. Questo gruppo oggi detiene una ricchezza complessiva di circa 107.000 miliardi di dollari, avvicinandosi ai
119.000 miliardi detenuti da individui con un patrimonio superiore a 5 milioni di dollari.
La crescita di questo segmento è stata trainata in larga parte dall’aumento dei prezzi immobiliari e dagli effetti valutari.
Per fortuna e finalmente la tassa sui grandi patrimoni sta diventando più popolare. Infatti secondo una recente indagine (puoi leggere qui) 7 italiani su 10 sarebbero favorevoli ad un’imposta europea sui grandi patrimoni, che in Italia si applicherebbe allo 0,1% più ricco della popolazione, circa 50.000 cittadini, con patrimoni netti superiori ai 5,4 milioni di euro.
Una misura in grado di rafforzare l’equità del nostro sistema fiscale e generare considerevoli risorse da destinare al finanziamento dei crescenti bisogni sociali, al contrasto a povertà e disuguaglianze e alla lotta contro i cambiamenti climatici.