Iran e Siria accettano di rafforzare i legami contro la pressione degli Stati Uniti
Iran e Siria sottolineano l'importanza di continuare a lavorare insieme per portare i loro legami a un livello strategico e migliorare la loro capacità di affrontare le sfide
Gli ambasciatori di Iran e Siria in Russia, rispettivamente Kazem Yalali e Riad Hadad, si sono incontrati ieri a Mosca, dove entrambe le parti hanno sottolineato la necessità di rafforzare le relazioni bilaterali in campo politico ed economico.
In questo incontro, i due diplomatici hanno affrontato anche gli ultimi eventi regionali e internazionali, tra cui lo sviluppo del processo di Astana, l'attuale situazione nelle regioni di conflitto nella provincia siriana di Idlib (nord-ovest) e ad est dell'Eufrate, il sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai paesi occidentali alla Siria, nonché la normalizzazione dei legami tra alcune monarchie arabe con il regime israeliano.
Durante questo incontro, l'ambasciatore persiano ha ribadito il pieno sostegno della Repubblica Islamica all'integrità territoriale della Siria e il suo impegno ad espandere le relazioni con Damasco in tutte le aree.
L'ambasciatore siriano, da parte sua, ha definito un "grande tradimento" il riavvicinamento di alcuni Paesi arabi a Israele, per ribadire poi che il suo Paese rifiuterà qualsiasi accordo che costituisca la normalizzazione dei rapporti con il regime di occupazione.
La Repubblica islamica, che subordina la sicurezza dell'intera regione a quella della Siria, ha fornito e continua a fornire supporto a questo Paese , che ha permesso all'esercito siriano di accelerare le sue avanzate contro i gruppi terroristici su diversi fronti.
L'Iran, che è anche oggetto di politica unilaterale e di ingiuste sanzioni statunitensi, ha fornito sostegno alla Siria sia nella lotta al terrorismo che nella guerra economica lanciata da Washington contro il governo di Damasco.
Le autorità persiane e siriane hanno più volte denunciato che la politica di pressioni e sanzioni della Casa Bianca mette in pericolo la vita di milioni di persone, poiché ostacola l'ingresso di medicinali, cibo e prodotti di base.