Istat, il Covid e la deflazione non hanno ucciso l'Italia. Possiamo (e dobbiamo) contare sulle nostre forze!

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Istat, il Covid e la deflazione non hanno ucciso l'Italia. Possiamo (e dobbiamo) contare sulle nostre forze!


di Pasquale Cicalese

Sembra crollare, ma da decenni ha una capacità di resistenza fuori dal comune. Martoriata dalla deflazione salariale, da un avanzo primario record, dal Fiscal Compact, l'Italia, con un surplus delle partite correnti mostruoso, vive al di sotto delle sue possibilità ma è sempre capace di risalire, piano ma risale.

La stessa pandemia non la distrugge. L' Istat oggi comunica che in estate risalgono i dati riguardanti gli ordinativi alle fabbriche, le esportazioni, le costruzioni e la fiducia delle imprese, nonostante siano mancate 65 milioni di presenze di turisti stranieri. Un altro dato sono le vendite al dettaglio ad agosto cresciute mese su mese dell'11.2% e dello 0.8% su anno.

Nel periodo giugno agosto sono cresciute su trimestre del 22% e addirittura i beni non alimentari del 52%. Ripetiamo, malgrado l'assenza di turisti stranieri. Gli italiani, che hanno da decenni bassi salari imposti dal modello mercantilista e soffrono una disoccupazione e una precarietà diffuse, sembrano fare loro il motto maoista "contare sulle proprie forze".

Ma per uscire da decenni di guado occorrerebbe un movimento operaio che rivendichi più alti salari e costringa lo Stato ad assumere gli 800 mila lavoratori che mancano nella Pubblica Amministrazione. Oggi Federmeccanica ha rotto le trattative sindacali, non vuole dare aumenti. Con la nostra pluridecennale ignavia e la complicità dei confederali sono stati abituati troppo bene. Ma la pandemia lo dimostra, un modello è finito, andare dietro Confindustria sarà sempre più letale.

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