«Italiani geneticamente mafiosi», i giornali italiani diffamano Cristina Kirchner per una frase mai pronunciata. Intervenga l'Ordine dei Giornalisti

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«Italiani geneticamente mafiosi», i giornali italiani diffamano Cristina Kirchner per una frase mai pronunciata. Intervenga l'Ordine dei Giornalisti



di Fabrizio Verde
 

«Italiani geneticamente mafiosi» oppure «La componente mafiosa deriva dalla genetica italiana», campeggiano con tanto di virgolettato a segnalare che queste frasi sarebbero state pronunciate da Cristina Fernandez de Kirchner, su diversi media e vari social network, parole attribuite alla vicepresidente dell’Argentina che in realtà non ha mai pronunciato. 

 

In occasione della presentazione del suo libro a L’Avana, capitale di Cuba, Cristina Fernandez si è limitata a lanciare accuse, senza mai nominarlo, all’ex presidente argentino Macrì il cui nonno Giorgio Macri, nato a Polistena, in Calabria, era cugino di 'Zu 'Ntoni Macrì', leader storico della 'ndrangheta calabrese. Citando, a sostegno delle sue accuse un articolo scritto dal rinomato giornalista d’inchiesta  Horacio Verbitsky e un libro di Rocco Carbone, 'Mafia Capital - Cambiemos: las logicas ocultas del poder'.

 

Insomma, si tratta di una fake news bella e buona. Cristina Fernandez non ha mai attaccato il popolo italiano e non ha mai pronunciato quelle frasi rilanciate senza alcun controllo da praticamente tutti i principali quotidiani italiani dal Corriere della Sera a Repubblica, fino a Il Fatto Quotidiano. Una menzione particolare va a Libero. Il quotidiano fondato da Vittorio Feltri, infatti, prima riporta tra virgolette la frase «gli italiani sono mafiosi per eredità genetica» che la vicepresidente argentina non ha mai pronunciato scrivendo «ha detto esattamente così», poi non pago gli attribuisce la frase sulla «bragueta italiana...» che Cristina Kirchner cita testualmente da un articolo del quotidiano argentino Pagina|12. 

 

Senza dimenticare certi siti che si vantano ogni piè sospinto di smascherare fake news, che sono per costoro sovraniste di default, ma rilanciano senza alcun controllo una fake news di portata immensa. 

 

Un plauso va fatto a Il Messaggero che scrive correttamente: «Un'accusa della vicepresidente argentina Cristina Fernández Kirchner sull'origine della «persecuzione» da lei subita durante il governo del presidente italo-argentino Mauricio Macri, e riferita all'esistenza di una «componente mafiosa» fra gli antenati di questo, si è prestata ad equivoci fino ad essere trasformata nella frase su «una genetica mafiosa degli italiani», mai pronunciata dalla Kirchner». 

 

Il punto della questione è infatti questo: Cristina Fernández de Kirchner non ha mai pronunciato quella frase come si può evincere dall’ascolto completo del suo intervento a L’Avana.

 

Adesso tutti quelli che si sono lanciati in attacchi infondati e strumentali contro la vicepresidente dell’Argentina, dal presidente della Regione Sicilia Musumeci al sottosegretario all’Interno in quota PD Achille Variati, dovrebbero presentare scuse ufficiali all’ex presidente dell’Argentina. 

 

La fake news ha tra l’altro scatenato offese e odio contro Cristina Fernández de Kirchner. In questo caso va bene? Non indigna nessuno perché si tratta di un’esponente della sinistra latinoamericana avversata da Washington? I discorsi contro l’odio e le fake news dovrebbero valere sempre, non a giorni alterni. 

 

A questo punto chiediamo un intervento forte da parte dell’Ordine dei Giornalisti. Non è possibile assistere a questo linciaggio mediatico rimanendo inerti. In gioco c’è la credibilità dell’intera categoria. 

 

 

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