#JesuisBBC. L’Ucraina imbavaglia 37 giornalisti stranieri con la complicità dell’Ue

#JesuisBBC. L’Ucraina imbavaglia 37 giornalisti stranieri con la complicità dell’Ue

Dura condanna dell'Osce: «Introdurre restrizioni troppo forti che limitano il libero movimento dei giornalisti non è la via per garantire la sicurezza»

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Eugenio Cipolla

Per capire che aria tira dalle parti di Kiev, è sufficiente leggere le dichiarazioni rilasciate stamattina dal premier Arsenij Yatsenyuk, durante una sessione parlamentare a proposito del debito di 3 miliardi di dollari che l’Ucraina ha nei confronti della Russia. «La Russia – ha accusato il primo ministro ucraino – ha rifiutato di partecipare al comitato di credito e non è d’accordo in merito alla ristrutturazione del presti. Lo dirò ancora una volta: non vi saranno condizioni migliori. O la Russia accetterà queste condizioni oppure non otterrà nulla». Il nervosismo dalle parti di Kiev per il congelamento del conflitto in Donbass, scavalcato nelle priorità dell’Onu dall’emergenza profughi in Siria, si percepisce dalle mosse annunciate nelle ultime ore dall’amministrazione presidenziale ucraina.

 
Tra queste la più discussa è senz’altro la nuova ondata di sanzioni nei confronti di 400 persone e 90 entità legali ritenute responsabili di azioni criminali contro Kiev, oltre che una minaccia alla sicurezza e all’integrità territoriale del paese. Nel decreto firmato ieri pomeriggio da Petro Poroshenko non ci sono solo persone e società legate al Cremlino, ma numerosi cittadini stranieri colpevoli, secondo Kiev, di aver contribuito all’escalation del conflitto in Donbass attraverso il proprio lavoro e le proprie opinioni. Tra questi sette blogger e trentaquattro giornalisti stranieri, di cui tre della Bbc compreso il corrispondente da Mosca), alcuni della Tass, molti di Russia Today ed Ntv, oltre a collaboratori di diversi media occidentali, come il quotidiano spagnolo El Pais e i giornali tedeschi Die Zeit e Frankfurter Allgmeine Zeitung. La lista non finisce qui e riguarda anche operatori dei media di Bulgaria, Estonia, Ungheria, Israele, Kazakhstan, Lettonia, Macedonia, Moldova, Polonia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Svizzera e Gran Bretagna.
 
Se nel campo dei media c’è stato una sorta di repulisti, in quello politico/diplomatico non è andata meglio. Tra le personalità colpite dal divieto di ingresso nel paese ci sono il presidente ceceno Razman Kadyrov, il ministro della difesa russo, Serghei Shoigu e lo speaker della Duma, Serghei Narishkin, oltre a una schiera di parlamentari russi molto vicini al presidente Putin. Tra le società colpite spiccano nomi di compagnie di riguardo, come Aereflot, Transaero, Gazprombank, Bank of Moscow e persino Kaspersky, la società di informatica creatrice dell’omonimo antivirus. Nell’interminabile blacklist spuntano anche i nomi di cinque politici italiani, per l’esattezza esponenti di Forza Italia, tra i quali il senatore Lucio Malan, ai quali viene contestata la presenza in Donbass, in qualità di osservatori, durante le elezioni separatiste dello scorso anno.
 
A suggerire le nuove sanzioni qualche settimana fa era stato il Conisiglio nazionale per la sicurezza, ma la decisione, secondo quanto si apprende da fonti della presidenza ucraina, «è stata chiaramente coordinata con i partner di Ue, Usa e di altri paesi». «Il fatto che ci siano molti nomi dei media in questa lista è, ovviamente, assolutamente inaccettabile e in completo contrasto con ogni principio di libertà di stampa», ha detto in conferenza stampa il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, esprimendo la forte condanna del presidente russo, Vladimir Putin. Mosca è intenzionata a rispondere duramente all’ultimo attacco di Kiev. Se il ministero delle Finanze russo ha fatto sapere che questa nuova ondata di sanzioni avrà un impatto limitato sull’economia del paese, il vicepremier Arkady Dvorkovich ha detto che il governo russo sta studiando nuove contro sanzioni e che gli effetti saranno illustrati da Putin in persona. «La questione è sotto la supervisione del ministero degli Esteri. Dal canto nostro, effettueremo l’analisi dell’impatto delle decisioni prese e le presenteremo alla leadership».
 
Diverse già le condanne arrivate a livello internazionale per la decisione di Petro Poroshenko di includere i media in questa nuova black-list. Il comitato per la protezione dei giornalisti (CpJ) ha dichiarato in un comunicato che «il decreto va contro gli interessi dell’Ucraina. Il governo può non amare o essere in disaccordo con certe coperture, ma qualificare i giornalisti di minaccia potenziale per la sicurezza nazionale non è una risposta appropriata». Anche l’Osce ha condannato l’azione della leadership ucraina, chiedendo al presidente Poroshenko di escludere i giornalisti dalla lista delle persone bandite temporaneamente dal paese. «Introdurre restrizioni troppo forti che limitano il libero movimento dei giornalisti non è la via per garantire la sicurezza», ha dichiarato Dunja Mijatovic, rappresentante dell’organizzazione per la libertà dei media. Chiedete al presidente Poroshenko di emendare il suo decreto, escludendo i giornalisti».
 
Intanto poche ore fa, l’SBU, il servizio per la sicurezza dell’Ucraina, ha dichiarato Silvio Berlusconi persona non gradita nel paese, vietandogli l’ingresso nel paese per i prossimi tre anni. La decisione arriva all’indomani del discusso viaggio dell’ex premier in Crimea, dove la scorsa settimana aveva avuto diversi colloqui con Vladimir Putin. Già qualche giorno fa c’era stata la protesta ufficiale del ministero degli Esteri di Kiev e dell’ambasciata ucraina in Italia nei confronti di Berlusconi, che avevano definito illegale il viaggio del leader di Forza Italia.

.................

Il 18 settembre dopo le numerose critiche, il presidente Poroshenko ha deciso di eliminare il bando per sei giornalisti europei.

Leggiamo da Agccomunication

UCRAINA - kiev 18/09/2015.

Kiev fa marcia indietro sul bando contro i giornalisti occidentali.  Dopo le numerose proteste registratesi, il presidente ucraino Poroshenko ha siglato un decreto del Consiglio di Sicurezza Nazionale e Difesa (Nsdc), che esclude dalla lista degli enti e persone soggetti a sanzioni, sei giornalisti europei. Il decreto è stato pubblicato il 18 settembre sul sito della presidenza ucraina. Alla vigilia del Consiglio di Sicurezza Nazionale Poroshenko ha detto che le sanzioni sarebbero state tolte ai giornalisti europei: Anton Chicherova (Regno Unito), Emma Wells (Regno Unito), Manuel Angel Sastre(Spagna), Michael Rutz (Germania), Rodriguez Antonio Jose Pampliegi (Spagna), Steve Rosenberg (Regno Unito). «Applicheremo una decisione del Consiglio di Sicurezza Nazionale e Difesa dell'Ucraina del 17 settembre 2015 con modifiche dell'allegato 1» riporta inoltre Ria Novosti le parole del presidente ucraino. L'elenco delle sanzioni entrerà in vigore dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto presidenziale concernente l'attuazione delle decisioni del Consiglio di Sicurezza Nazionale.

 

Quando Mario Monti parla di "sacrifici".... di Fabrizio Verde Quando Mario Monti parla di "sacrifici"....

Quando Mario Monti parla di "sacrifici"....

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

La macchia indelebile di Odessa di Giorgio Cremaschi La macchia indelebile di Odessa

La macchia indelebile di Odessa

Armi ad Israele: a che gioco sta giocando Washington? di Giacomo Gabellini Armi ad Israele: a che gioco sta giocando Washington?

Armi ad Israele: a che gioco sta giocando Washington?

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Quando il bonus è un malus di Giuseppe Giannini Quando il bonus è un malus

Quando il bonus è un malus

Toti e quei reati "a fin di bene" di Antonio Di Siena Toti e quei reati "a fin di bene"

Toti e quei reati "a fin di bene"

Di vincolo esterno si muore: in ricordo di Aldo Moro di Gilberto Trombetta Di vincolo esterno si muore: in ricordo di Aldo Moro

Di vincolo esterno si muore: in ricordo di Aldo Moro

Gli ultimi dati del commercio estero cinese di Pasquale Cicalese Gli ultimi dati del commercio estero cinese

Gli ultimi dati del commercio estero cinese

Il Premio Pullitzer e il mondo al contrario di Andrea Puccio Il Premio Pullitzer e il mondo al contrario

Il Premio Pullitzer e il mondo al contrario

Putin si fa la sua Stavka di Giuseppe Masala Putin si fa la sua Stavka

Putin si fa la sua Stavka

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La Siberia al centro di nuovi equilibri geopolitici? di Paolo Arigotti La Siberia al centro di nuovi equilibri geopolitici?

La Siberia al centro di nuovi equilibri geopolitici?

Disuguaglianze inaccettabili di Michele Blanco Disuguaglianze inaccettabili

Disuguaglianze inaccettabili

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti