La brutale repressione di Israele censurata in Italia. Ucciso un minore palestinese a Nablus
Coprire la paralisi politica scatenando la repressione sui palestinesi. È questo il nuovo mantra di Israele.
La polizia israeliana ha preso d'assalto i sostenitori delle famiglie palestinesi che rischiano la deportazione nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme. Gli scontri sono avvenuti mentre un'alta corte israeliana è pronta a giudicare se le famiglie hanno la possibilità di restare.
Decine di poliziotti israeliani in tenuta antisommossa hanno affrontato i manifestanti palestinesi a Gerusalemme Est nella tarda serata di ieri, usando cannoni ad acqua e gas lacrimogeni. Il filmato dell'agenzia video di RT Ruptly mostra la polizia che costringe i manifestanti a terra, trascinando e colpendo uomini e donne. Alcuni avevano bisogno di assistenza medica, come si vede nel video, mentre altri erano bendati, ammanettati e circondati dalla polizia.
I manifestanti si sono riuniti a Sheikh Jarrah, vicino alla città vecchia fortificata di Gerusalemme, per sostenere diverse famiglie costrette a lasciare le loro case. Le forze israeliane hanno lanciato gas lacrimogeni e usato cannoni ad acqua, mentre i manifestanti si sono difesi con quello che avevano sedie e fuochi d'artificio.
“Stavano sparando cannonate di acqua contro di noi e contro le case. Una donna è stata aggredita, poiché [la polizia] non poteva vedere attraverso l'acqua e non faceva differenza tra giovani e anziani, [loro] hanno attaccato senza alcuna responsabilità ", ha detto a Ruptly il residente locale Maysoon Ghosheh.
I violenti scontri sono gli ultimi tra i disordini in corso nella zona. Per diversi giorni, la polizia è stata presente a Sheikh Jarrah disperdendo con la forza la folla, con almeno 12 palestinesi feriti da domenica, secondo quanto riferito da Reuters citando medici palestinesi. Dall'inizio dell'anno, secondo un recente rapporto delle Nazioni Unite, sono state registrate almeno una mortalità palestinese e più di 210 episodi di violenza da parte dei coloni .
La presidenza palestinese denuncia l'uccisione “extragiudiziale” di un minore a Nablus
La Presidenza palestinese ieri sera ha denunciato l'uccisione “extragiudiziale” di un adolescente palestinese da parte delle forze israeliane, a sud di Nablus.
Il portavoce della presidenza, Nabil Abu Rudeineh, ha condannato in un comunicato stampa l'uccisione del sedicenne Said Yousef Mohammad Odeh da parte delle forze militari israeliane in un raid nel villaggio di Odla, a sud di Nablus.
"Il governo di occupazione israeliano insiste ancora nel procedere con la stessa politica di uccisioni extragiudiziali di palestinesi e nell'imporre le pene collettive più severe al popolo palestinese e alle sue proprietà in violazione delle leggi umanitarie internazionali", ha ribadito.