La censura della TV italiana sui migranti-schiavi in Libia
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di Michelangelo Severgnini
Una decina di giorni fa sono stato contattato da un programma televisivo e ho ricevuto la proposta di organizzare una video-chat con un migrante in Libia, a Tripoli.
Il servizio non è stato messo in onda e verosimilmente mai lo sarà.
In questo video le parti salienti di questa conversazione.
Il volto di John e del giornalista televisivo sono pertanto oscurati.
Quanto ancora dovremo aspettare perché gli schiavi in Libia possano raccontare con le loro parole il Grande Inganno in cui sono caduti?
E' sempre possibile contribuire alla raccolta fondi per consentire a John di tornare a casa:
Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi. La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
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