La corsa verso l'Ottocento: il capitale occidentale e la guerra continua
Faccio una premessa: malgrado ci siano tante pagine dedicate alla Cina, il mio libro "Piano contro Mercato" vuole parlare del nostro Paese.
Non faccio altro che dire che diversi istituti economici cinesi sono stati ripresi dal modello italiano della Prima Repubblica. Era marcia? Non so. Anch'io contestavo, ma avevo ben presente che una sanità e una scuola (compresa l'Università) universale, pensioni dignitose ed età pensionabile accettabile, imprese pubbliche, banche pubbliche, relazioni con i paesi mediterranei superassero di gran lunga i fattori critici e le tragedie. Mio padre era operaio, 7 figli, 4 ci siamo laureati con le borse di studio date dalla Prima Repubblica. Io ho potuto studiare a Bologna avendo l'appartamento, buono spesa e mensa a mille lire. In più facilmente ho trovato un lavoro part-time e sono riuscito a laurearmi in tempo.
Ritenevo nel 1992 che si stessero attaccando non già i politici (era una scusa) ma i pilastri socio-economici frutti del compromesso costituzionale del 1948. Ora, l'altro giorno, l'economista di Milano Finanza Guido Salerno Aletta ha scritto che non ci sono più i partiti che scrissero la Costituzione, per cui ora è carta straccia. Ecco, il mio libro parla di un passato, per parlare di modernità progressiva, in luogo della post-modernità regressiva degli ultimi 30 anni.