"La diplomazia economica è la base delle nostre relazioni bilaterali". Intervista all'Ambasciatore russo in Italia Sergey Razov

3964
"La diplomazia economica è la base delle nostre relazioni bilaterali". Intervista all'Ambasciatore russo in Italia Sergey Razov

 

È terminata venerdì 28 ottobre la quindicesima edizione del "Forum Economico Euroasiatico" di Verona che quest'anno, per la prima volta, a seguito delle problematiche connesse alle sanzioni alla Russia, anziché svolgersi nella città veneta, si è svolto nella capitale azera di Baku.

Alla due giorni, organizzata dall'associazione "Conoscere Eurasia", hanno partecipato imprenditori e rappresentanti dall'Italia e da numerosi paesi euroasiatici, oltre che personalità della Federazione Russa. Tra le autorità intervenute, l'ambasciatore russo in Italia Sergey Razov che ha rilasciato queste dichiarazioni a l'AntiDiplomatico: "ho partecipato a tutte le edizioni del forum negli ultimi nove anni", ha dichiarato, "in termini di grado di rappresentanza, questa volta siamo ai livelli più alti". Tra le personalità russe, anche i due vice primo ministro della Federazione Andrey Belousov e Alexey Overchuk, il ministro dello Sviluppo Economico Maksim Reshetnikov e l'amministratore delegato della compagnia petrolifera Rosneft, Igor Sechin.

"Mi sembra che la discussione sia stata molto interessante e continui a esserlo, nel toccare questioni chiave della politica internazionale e dei nostri rapporti bilaterali", continua l'ambasciatore, "sono soddisfatto, ringrazio gli organizzatori, in particolare l'amico Antonio Fallico, che ha svolto un enorme lavoro di preparazione".

Il presidente dell'associazione "Conoscere Eurasia", Antonio Fallico, è l'ideatore del forum, che oggi rappresenta un'autorevole piattaforma di dialogo, in grado di riconosce nell'Eurasia un grande potenziale economico, culturale e creativo, basilare per lo sviluppo del pianeta.

"La diplomazia economica, l’economia sono alla base delle nostre relazioni bilaterali", ha spiegato l'ambasciatore Razov, "mi auguro davvero che la collaborazione con le aziende italiane continui con soddisfazione e vantaggi reciproci”.

Durante il forum, si è parlato di una nuova economia capace di mettere l'uomo al centro dell'interesse, all'interno di un mondo multipolare in cui gli egoismi nazionali non prevalgano più sugli interessi comuni.

In questo scenario, il mondo imprenditoriale ha dunque il dovere di integrare, non di separare, all'interno di un sistema in cui la diplomazia economica possa diventare uno strumento di cooperazione e dialogo, in grado di riflettere le istanze della società civile, al di là della logica di frammentazione e distruzione, che ha estromesso la Russia dall'intero sistema economico internazionale. Tale estromissione, oltre a provocare un duro colpo alle aziende e ai lavoratori italiani, non ha fatto altro che alimentare la contrapposizione tra polo atlantico e polo eurasiatico, anche attraverso meccanismi basati sulla russofobia.

"Quello della russofobia è un tema complesso", ha spiegato l'ambasciatore Razov, "i media italiani seguono perlopiù una linea poco amichevole nei confronti della Russia. Ciò appare evidente ed è collegato alla specificità del momento storico che stiamo vivendo". Di fatto, l'odierna ondata russofobica, oltre a minare le relazioni economiche, interferisce su quelle umane e culturali, e non ha precedenti storici, neanche se si torna indietro ai tempi della guerra fredda. Nonostante questo, rivela Razov: "sono molti gli italiani che si rivolgono a me, telefonicamente, scrivono lettere sui social network, esprimono amicizia, sostegno e la speranza che le nostre collaborazioni bilaterali continuino. Questa è un'altra Italia e noi, nel nostro lavoro, orientiamo tutto proprio su questa Italia, su queste persone che colgono il valore della nostra cooperazione”.

Un'Italia, quella che descrive l'ambasciatore, che cerca il dialogo, la pace e la cooperazione.

La volontà degli intervenuti al forum è, dunque, che queste ultime non restino parole vuote, ma diventino reali obiettivi da perseguire, tramite tutti gli strumenti della mediazione, compresa quella esercitata attraverso una diplomazia economica, in grado di mettere ogni essere umano al centro dell'interesse e dello sviluppo tra mondi che, anziché confliggere, è giusto tornino a cooperare.


DI SEGUITO L'INTERVISTA ALL'AMBASCIATORE SERGEY RAZOV:

Sara Reginella

Sara Reginella

Psicologa a indirizzo clinico e giuridico, psicoterapeuta, regista e autrice di reportage di guerra. I suoi lavori integrano l’interesse per le dinamiche psicologiche con l’attenzione per l’attualità e uno sguardo che mai dimentica le frange socialmente più vulnerabili.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle) di Giuseppe Masala L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Trump e la bolla di Bruxelles di Paolo Desogus Trump e la bolla di Bruxelles

Trump e la bolla di Bruxelles

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa di Marinella Mondaini Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Democrack di Giuseppe Giannini Democrack

Democrack

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia... di Michelangelo Severgnini Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

C'è grande confusione di Michele Blanco C'è grande confusione

C'è grande confusione

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti