La “fame di uomini” del regime di Kiev: Zelensky mobilita disabili lievi, sieropositivi e malati cronici

La “fame di uomini” del regime di Kiev: Zelensky mobilita disabili lievi, sieropositivi e malati cronici

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di Clara Statello per l'AntiDiplomatico 

Zelensky proclama sui media le “magnifiche sorti e progressive” dell’avanzata ucraina, che in tre mesi ha consentito il recupero di un’area complessiva di 248 kmq, poco più della città di Catania. Un risultato timido, raggiunto con un altissimo prezzo in termini di vite umane. Le ingenti perdite minano la capacità militare dell’esercito e l’Ucraina sembra addirittura in difficoltà nel mobilitare le riserve. La “fame di uomini” costringe Kiev a misure dure: sabato è stato emesso un decreto per reclutare gli individui con “scarsa idoneità al servizio militare”, ovvero disabili e malati cronici, addirittura sieropositivi asintomatici. Il parlamento, inoltre, valuta l’estradizione dei disertori fuggiti all’estero.


Il dissanguamento dell’esercito di Kiev

Nella sua ultima intervista da ministro della Difesa, Oleksiy Reznikov ha valutato in 100 miliardi di dollari gli aiuti militari che l’Ucraina ha ricevuto nell’ultimo anno e mezzo. Ogni giorno di guerra costa all’Ucraina 100 milioni di dollari. Il costo pagato in termini di vite umane non è noto. Per la viceministra della Difesa ucraina Hanna Malyar queste informazioni sono un segreto di Stato. Il New York Times ha stimato oltre 150mila vittime tra le fila di Kiev, circa 70mila morti e tra 100-120mila feriti. Solo nella controffensiva le perdite ucraine sarebbero 34 mila, secondo il ministero della Difesa russo. Si tratta di numeri che mettono in crisi la già inferiore capacità militare dell’Ucraina rispetto alla Russia.

Il personale militare totale stimato dell’esercito ucraino è di 500mila uomini, ma i soldati attivi sono 200 mila, meno della metà. 50mila sono le unità paramilitari. Gli altri 250mila sono riserve da mobilitare. Nonostante le forniture di armi, equipaggiamenti, tecnologia e soldi, l’Ucraina deve fare i conti con una carenza di uomini e una difficoltà di mobilitazione che la Russia, almeno per il momento, non ha.

Estradizione di massa dei disertori all’estero

Dal febbraio 2022 chi ha potuto ha lasciato il Paese, anche utilizzando schemi di evasione illegali o comprando un “biglietto bianco” ( i certificati di non idoneità alla leva) da qualche commissario militare corrotto. Il coperchio della pentola a pressione è saltato con lo scandalo Borisov, il commissario militare di Odessa che con le tangenti dell’evasione era riuscito a comprare una villa con piscina da 4 milioni di euro in Spagna e macchine di lusso, accuratamente intestate a madre e moglie.

La valanga che si è abbattuta sugli addetti al reclutamento è servita soltanto ad aprire fascicoli su fascicoli di inchieste e far lievitare il prezzo dei falsi certificati medici da 4-7mila dollari a 10-15mila dollari. Cercando di mettere una pezza, Kiev adesso valuta l’estradizione di chi ha fatto carte false per evadere la mobilitazione.

Il leader in parlamento del partito Servitore del popolo, David Arahamiya, la scorsa settimana ha annunciato che “gli ucraini arruolati nell'esercito, che hanno lasciato l'Ucraina sulla base di falsi certificati di inidoneità al servizio, possono essere estradati in Patria”.

Il giorno dopo, venerdì 1 settembre, la testata tedesca Bild aveva già fornito il numero dei “disertori” in Germania:

“Secondo il Ministero federale degli Interni (da febbraio 2022) 163.287 ucraini maschi e normodotati sono entrati in Germania dopo l'inizio della guerra di aggressione russa (a febbraio 2023)”, si legge.

Nonostante i facili entusiasmi di Berlino, non solo l’estradizione di massa degli ucraini è semplicemente infattibile, ma anche il procedimento richiesto da Arahamiya è troppo controverso, lungo, e dunque poco risolutivo.

Fyodor Venislavsky, membro del comitato per la sicurezza nazionale, la difesa e l'intelligence della Verkhovna Rada, lo ha messo nero su bianco.

"Dal punto di vista della procedura legale, non esiste un'estradizione di massa di cittadini. La responsabilità penale è di carattere individuale personalizzato. Di conseguenza, per ogni fatto, è necessario richiedere e fornire documenti adeguati attestanti che la persona si nasconde presso le autorità investigative, dopodiché potrà essere attivata la procedura di estradizione. Ma date le norme europee, ciò può essere impugnato nei tribunali di Polonia, Bulgaria, ecc.", ha detto oggi Venislavsky.

In generale si tratta di una "procedura molto difficile", ma le autorità "penseranno a come renderla più flessibile".

Nel frattempo, la testata polacca Rzeczpospolita ha rivelato che, in base ad un accordo con Kiev, Varsavia ha già espulso ucraini che trasportano clandestini verso l'Europa. In Polonia ci sono circa 80 mila uomini ucraini, prima considerati profughi fuggiti dalla terribile invasione di Putin, adesso d’improvviso tramutati in disertori da consegnare alla Patria.

 

La mobilitazione degli uomini con “scarsa idoneità”

Mentre le autorità ucraine lavorano alla fantomatica semplificazione delle procedure di estradizione, in parlamento viene presentato un disegno di legge per abolire il differimento della mobilitazione per studenti universitari con più di 30 anni. Il provvedimento è rivolto soprattutto a chi è già laureato e si è nuovamente iscritto all’università per evitare la chiamata. Inoltre è stato ampliato il bacino delle riserve, includendo alcune categorie di “non idonei”.

Questo è l’ultimo regalo che Reznikov ha lasciato al popolo ucraino prima di perdere il suo posto da ministro. Il decreto è stato pubblicato sul sito del governo.

Strana riporta l’elenco delle patologie che non costituiscono motivo per dichiarare una persona non idonea al servizio militare:

2-c - tubercolosi clinicamente curata;

4-c - epatite virale con disfunzione minore;

5-c - HIV asintomatico;

12-c - malattie croniche del sangue e degli organi sanguigni;

13-c - malattie del sistema endocrino con disfunzioni minori;

14-c - manifestazioni dolorose lievi a breve termine di disturbi mentali;

17-c - disturbi nevrotici, legati allo stress e somatoformi (fobico, ansia, adattivo, somatofort e altri disturbi nevrotici, nevrastenia, reazioni a stress grave) con manifestazioni moderate a breve termine;

21-c - malattie lentamente progressive del sistema nervoso centrale;

22-c - disturbi episodici e parossistici.

 

La decisione arriva dopo un episodio clamoroso che ha scioccato l’Ucraina. Un giovane di Odessa è morto dopo essere giunto al fronte, in seguito ad un attacco di epilessia. Era stato mobilitato nonostante la sua patologia, i documenti medici attestavano la sua buona salute. Tragedie come queste potrebbero accadere con più frequenza? Come si potranno garantire ai mobilitati le cure, i controlli e i trattamenti che tengono a freno le loro patologie? E’ toccato alla viceministra della Difesa, Hanna Malyar, giustificare il provvedimento come un tentativo di ridurre al minimo gli errori gli errori della commissione medica militare. Per tutte le altre questioni…è colpa di Putin.

 

 

 

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